Si è svolta sabato scorso a Firenze l’Assemblea di Forum Droghe, l’associazione che dal 1995 lotta per la riforma della politica sulle droghe; l’assemblea è stata l’occasione, anche grazie ai numerosi interventi degli ospiti (fra gli altri On. Filippo Fossati, Marco Perduca, Elia De Caro e i consiglieri comunali Rossi e Trombi), per fare il punto sulle politiche sulle droghe in Italia e nel mondo.
La relazione della Presidente riconfermata Maria Stagnitta ha esposto subito le questioni più scottanti di questo periodo di fine legislatura: le proposte di legge sulla legalizzazione della cannabis, la riforma del testo unico sulle droghe e l’applicazione e declinazione degli interventi di riduzione del danno inseriti per la prima volta nei Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero fra le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Forse non è la prima volta che una proposta di legge, come quella del inter gruppo parlamentare sulla legalizzazione della cannabis, viene sconfessata da alcuni degli stessi firmatari, ma lascia perplessi i soci dell’associazione il fatto che una riforma così ampiamente condivisa nel sentire dei cittadini e per di più sostenuta da interventi di autorevoli istituzioni, possa essere utilizzata come strumento per le schermaglie politico parlamentari che stanno caratterizzando la vita del Parlamento in questi mesi. Pare infatti che sia proprio la proposta, adesso all’attenzione di un comitato ristretto per una riformulazione, uno degli alibi per le forze più conservatrici della maggioranza per non affrontare l’urgente revisione del testo unico sulle droghe, il 309/90 e s.m.i., che dopo 27 anni continua a perdere pezzi grazie agli interventi della Corte Costituzionale (ultima la sentenza 94/2016) ma anche a riempire le patrie galere. Sono valutati allarmanti e schizofrenici gli interventi governativi sulla sicurezza e del mondo della giustizia, così l’associazione individua, anche a seguito dell’esito referendario, nelle Regioni gli interlocutori per il rilancio e la riorganizzazione dei servizi per le dipendenze nella prospettiva della “riduzione del danno”, promuovendo la sperimentazione delle stanze del consumo, ormai realtà in gran parte d’Europa ed il servizio di analisi preventiva delle sostanze nei luoghi di utilizzo.
Al Governo si promette battaglia, anche legale, se non sarà in grado di convocare l’obbligatoria Conferenza triennale sulle droghe, che manca dal 2009. Gli spazi di intervento per Forum Droghe sono a tutti livelli: nazionale con le alleanze ormai consolidate nel Cartello di Genova e le interlocuzione con parlamentari e governo, e con il Dipartimento Antidroga, nel suo ruolo di intermediario nelle discussioni istituzionali internazionali; al livello Europeo con il lavoro nel Civil Society Forum sulle droghe, alle prese con i prossimo piano di azione sulle droghe; all’Onu come consultant dell’Ecosoc.
Strategico viene individuato il rapporto con le città, nelle loro rappresentanze democratiche e organizzazioni civili, Forum Droghe si fa promotore di un coordinamento di consiglieri comunali e Sindaci contro la proibizione e per la legalizzazione della cannabis che si affiancherà alle reti già presenti. Non mancheranno le forzature, promettono gli attivisti di Forum Droghe, perché è solo con la disobbedienza civile che in questo paese si sono ottenuti risultati concreti per i diritti e le libertà dei cittadini. Per la rappresentanza politica confermato anche Hassan Bassi come segretario, apprezzata novità la nomina di Giorgio Bignami a Presidente Onorario dell’associazione per acclamazione.
Vai alla registrazione audio di RadioRadicale.
Ecco il video dell’Assemblea: