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(Notiziario Aduc) Nove Societa’ Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa dell’Asia e Oceania hanno firmato il 29 settembre a Manila la “Dichiarazione delle Filippine”, con la quale hanno ufficialmente adottato il ‘Rome Consensus’ per una politica umanitaria verso i tossicodipendenti, impegnandosi a diffonderne i contenuti presso le altre Societa’ Nazionali della regione.
La riunione, durata due giorni – riferisce una nota – e’ stata organizzata dalla Croce Rossa delle Filippine e dal Senlis Council, e presieduta dal Presidente Nazionale della CRI, Massimo Barra, nella veste di Chairman del gruppo ristretto di Societa’ Nazionali incaricato di dare seguito al Rome Consensus.
Nella dichiarazione finale, le Societa’ Nazionali di Filippine, Cina, Vietnam, Thailandia, Malesia, Nepal, Bangladesh, Sri Lanka e Figi, pur ribadendo le molte diversita’ che contraddistinguono le reciproche realta’, sottolineano l’importanza di un approccio umanitario comune al fenomeno delle tossicodipendenze e si impegnano ad agire in maniera libera dal pregiudizio e orientata alla riduzione del danno, che consideri i tossicodipendenti come persone malate che possono essere curate, piuttosto che come criminali.
Alla riunione hanno partecipato anche le Societa’ Nazionali di Grenada e Capo Verde, che organizzeranno a breve simili incontri regionali, quella Australiana, che ha demandato l’adozione del Rome Consensus all’approvazione del proprio Consiglio Direttivo e la CRI, presente con il Funzionario del Servizio Relazioni Internazionali, Federico Fadiga. Con la riunione di Manila, le Societa’ Nazionali firmatarie del Rome Consensus ammontano ora a 58, cui vanno aggiunte la International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies (IFCR), l’European Red Cross/Red Crescent Network on Hiv, Aids and Tb (ERNA) e l’Asian Regional Task-force (ART).
Nella conferenza stampa seguita all’incontro, il Presidente Barra ha sottolineato “l’importanza del fatto che le Societa’ Nazionali della regione abbiano preso una posizione ferma e coraggiosa di fronte al fenomeno delle tossicodipendenze e che, come spesso accade, tale posizione sia all’avanguardia rispetto alle decisioni dei propri Paesi”.