Tempo di lettura: 2 minuti

Il governo afgano deve fare di più per lottare contro il narcotraffico che ha assunto “proporzioni senza precedenti” e negli sforzi di ricostruzione dei questo Paese distrutto da anni di guerra. E’quanto afferma un rapporto dell’Onu e della Banca mondiale pubblicato oggi secondo il quale la produzione di oppio è aumentata del 50% (6.100 tonnellate) e le superfici coltivate di circa il 60% (165.000 ettari).

“Le dimensioni e l’importanza del mercato dell’oppio in Afghanistan sono senza precedenti”, secondo il rapporto che sottolinea che questo commercio ammonta ad un terzo (2,6 miliardi di dollari) del Pil dell’Afghanistan che è responsabile del 90% della produzione mondiale di oppio. “Ma il denaro che finisce nelle tasche degli agricoltori e, probabilmente, in quelle dei piccoli commercianti rappresenta quest’anno solamente il 25% del valore totale di questo traffico. Ciò significa che la parte dei poveri e di quelli che coltivano il papavero è limitata rispetto ai profitti dei trafficanti”, ha spiegato Doris Buddenberg, rappresentante a Kabul dell’Ufficio delle Nazioni unite contro la droga e la criminalità in una conferenza stampa.

I trafficanti hanno raccolto quest’anno “2,3 miliardi di dollari, una cifra che non è mai entrata in Afghanistan”, ha aggiunto Buddenberg, sottolineando che questo commercio illegale non avvantaggia l’economia afgana contrariamente a ciò ” che si può sentire anche all’interno del governo afgano”. “Dobbiamo capire come l’industria della droga stia minando e corrompendo il piano per la ricostruzione dello Stato del governo afgano”, ha rilevato Buddenberg.

Coautore di questo rapporto per la Banca mondiale, William Byrd ha sottolineato che “coloro che hanno i soldi per pagare tangenti o contatti politici riescono spesso a sottrarsi alle misure adottate per lottare contro la droga”.

“Non è stato fatto abbastanza dal governo per combattere questo fenomeno e sbarazzarsi dei responsabili corrotti”, ha dichiarato Buddenberg, suscitando le proteste in sala del portavoce del ministero per la Lotta contro il narcotraffico. “Desidererei ricordare che il governo fa di tutto contro il traffico di droga, legato all’insurrezione nel sud del Paese. E non vi è alcuna prova che esponenti governativi siano implicati in questo traffico”, ha detto.