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Ci sembra di assistere a un brutto film che speravamo di non dover vedere più: la vita dei consumatori di droghe di nuovo ostaggio della peggio strumentalità politica. Di nuovo, dopo cinque anni di centrodestra, in cui ideologia autoritaria e caccia al facile consenso l’hanno fatta da padrone, oggi di nuovo e ancora i rapporti dentro la maggioranza di governo giocano sui corpi e sui diritti soprattutto dei consumatori più giovani. Questo ci appare il senso della smentita, grazie ai voti governativi, in sede di Commissione sanità del Senato del decreto con cui la ministra Turco ha messo mano ad uno degli aspetti più odiosi della legge Fini Giovanardi – le tabelle che servono a trasformare per legge un giovane consumatore in uno spacciatore da incarcerare. Una strumentalità vergognosa che cozza contro il programma di governo, da tutti sottoscritto, che prevede senza mezzi termini l’abrogazione della Fini Giovanardi, e che sembra dimenticare, quando attacca la ministra per aver proceduto per decreto, che proprio per decreto e con un golpe contro il parlamento la Fini Giovanardi è stata varata, un giorno dopo le elezioni! Il decreto Turco non è che una piccola modifica a una legge che il governo si è impegnato ad abrogare in toto: cosa dobbiamo aspettarci quando si aprirà il dibattito parlamentare su questo punto del programma? Il vasto movimento che in questi anni si è battuto contro la svolta repressiva sulle droghe, contro la cultura che pensa che per prevenire e educare sia necessario il codice penale, chiede oggi con forza al governo, a Prodi, al ministro Ferrero di farsi urgentemente carico della propria coerenza, di mettere all’ordine del giorno una legge ragionevole che ci riporti in Europa e che risparmi il carcere a migliaia di consumatori. Chiediamo con forza a questa maggioranza di non essere complice degli esiti drammatici di una legge che ha in passato combattuto.