Tempo di lettura: < 1 minuto

(Dire, 23 novembre 2007) “Sarebbe opportuno che anche chi ha compiti di direzione di agenzie internazionali fosse più rispettoso del dibattito italiano su come contrastare il fenomeno delle tossicodipendenze, soprattutto alla luce dei non brillanti risultati sin ora raggiunti”. Questa la risposta del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, alla lettera mandata da Antonio Maria Costa, direttore dell’ufficio droga e crimine dell’Onu, al sindaco di Torino in cui si bocciava la proposta di narco-sale. “L’aumento del consumo di droghe – aggiunge Ferrero – dice di per sé del fallimento delle politiche proibizioniste e in Italia del fallimento della legge Fini-Giovanardi”. È quindi “necessario cambiarla al più presto”. Secondo il ministro, “è decisivo orientare nuove proposte sulla base di tre percorsi: in primo luogo le indicazioni che provengono dagli operatori del settore e dalla comunità scientifica”.
In secondo luogo, sottolinea Ferrero, “la presa in carico dei tossicodipendenti superando le sanzioni amministrative” e in terzo luogo “l’applicazione delle politiche di riduzione del danno, sperimentando e verificando scientificamente l’efficacia dei diversi strumenti senza alcun pregiudizio ideologico”.