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“La lettera che ho inviato al sindaco di Torino e al presidente della Regione Piemonte non rappresenta uno stop alla proposta di sperimentazione delle cosiddette narcosale, ma solo una doverosa precisazione su alcune problematiche correlate al vigente quadro normativo”. E’ quanto affermato dal ministro della salute Livia Turco nel corso del question time della Camera proprio sulla questione delle narcosale.

“Allo stato attuale il ministero della salute può autorizzare l’approvvigionamento e la detenzione di stupefacenti per la somministrazione unicamente nell’ambito di sperimentazioni cliniche autorizzate, nelle quali le suddette sostanze siano somministrate al fine di dimostrarne l’efficacia terapeutica. Nel caso in esame si tratterebbe invece di una sperimentazione ai fini della prevenzione di eventi avversi legati all’abuso di droga”.
Il ministro della Salute ha inoltre sottolineato come la “sperimentazione riguarderebbe unicamente gli eventuali effetti positivi correlati alla distribuzione di siringhe sterili o alla presenza di personale sanitario. Poichè non è possibile individuare nella funzione delle narcosale un uso terapeutico dell’eroina che in esse viene consumata è indispensabile modificare le norme vigenti prevedendo specificamente possibilità di effettuare sperimentazioni di riduzione del danno tramite strutture controllate nelle quali non possono essere applicabili le sanzioni previste per il consumo non terapeutico di stupefacenti e qualora l’eroina venisse fornita e somministrata dagli sperimentatori alla scopo della riduzione della diffusione della illegalità indotta, e quindi con finalità di esclusivo ordine pubblico, sarebbe ravvisabile, oltre al consumo, anche una cessione di stupefacenti per somministrazione ai fini di abuso, in aperto contrasto non soltanto con la normativa vigente, ma anche con le convenzioni internazionali cui l’Italia aderisce”.
Pertanto, “proprio allo scopo di considerare con serenità e concretezza l’intera problematica confermo la disponibilità del ministero della Salute, insieme a quello della Solidarietà sociale, di istituire un tavolo di lavoro al quale partecipino i soggetti istituzionali interessati e gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, allo scopo di individuare i criteri generali di una possibile proposta di regolamentazione di tale sperimentazione da presentare all’esame del Parlamento”.

Bruno Mellano della Rosa nel Pugno ha dichiarato:

“Il ministro Turco ha affossato l’iniziativa torinese delle narcosale; tutto come previsto ma è stato importante che tutto avvenisse pubblicamente, addirittura in diretta televisiva. Le motivazioni addotte per sbarrare le porte delle narcosale sono inconsistenti: in tutti i Paesi dove sono state create le decine di narcosale attualmente funzionanti vi sono stati problemi giudirici da superare, ma lo si è fatto. E in Italia abbiamo l’illuminante precedente degli “scambiasiringhe”, che furono accusati, come ora le narcosale, di incentivare l’uso di droghe; la dottrina e la giurisprudenza legalizzarono gli scambiasiringhe, come strumento prezioso di riduzione del danno; un argomento che vale ancor di più per le narcosale. Altrettanto dicasi per il rispetto delle Convenzioni internazionali sugli stupefacenti. Un solo esempio per tutti: lla Spagna di Aznar (centrodestra) istituì nel 2000 le narcosale ma ha continuato a partecipare a tali convenzioni.
Infine, la cosa più ridicola, se dietro a tutto non vi fossero la sofferenza ed il rischio di morte, ogni giorno, di migliaia di cittadini: il ministro Turco, che in trent’anni di attività politica non si è mai espressa a favore della somministrazione controllata di eroina, la promuove ora per far fuori le narcosale. Ben sapendo che si tratta di due cose completamente diverse e che nell’attuale contesto politico una modifica della legge sulla droga per consentire la somministrazione del farmaco eroina è del tutto irrealizzabile. Purtroppo!
Di fronte alla presa di posizione inequivocabile di Livia Turco mi auguro che il suo collega e conterraneo Paolo Ferrero ponga termine al suo assordante silenzio.
Il sindaco Chiamparino ha oggi invitato pubblicamente i consiglieri comunali a ritirare la loro mozione, spiegando che hanno ottenuto quello che volevano, anzi di più. Io invito, invece, i consiglieri a mantenere la mozione e a chiedere, come è d’altronde già loro intenzione, la votazione per parti separate sia della proposta di istituire un tavolo di lavoro con la Regione e il Ministro per istituire subito la narcosala sia della proposta di un tavolo di lavoro per la sperimentazione futura della somministrazione controllata dell’eroina.
Si voti e ciascuno si assuma le proprie responsabilità davanti ai cittadini torinesi che hanno firmato per la narcosala e, soprattutto, davanti ai cittadini tossicodipendenti, che da oggi sono ancora più soli.

Il ministro della Salute “cerca in maniera goffa di nascondere una verita’ che pure afferma. Le leggi italiane non consentono l’apertura di nessuna narcosala. Le sue parole sono un no coperto da una finta apertura su una sperimentazione che non ci puo’ essere”. Lo afferma il deputato di An, Maurizio Gasparri. La proposta del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, sottolinea quindi il deputato di An, “e’ fuori legge.
Niente narcosale ne’ a Torino ne’ altrove. Suggerirei piuttosto di impiegare tempo ed energie a creare comunita’ e centri per recuperare coloro che cadono nel dramma della droga’, conclude Gasparri.
Turco ribadisce che “non e’ possibile individuare nella sperimentazione delle narcosale un uso terapeutico dell’eroina. Dunque e’ indispensabile modificare le norme vigenti prevedendo specificatamente la possibilita’ di effettuare una sperimentazione di riduzione del danno in strutture controllate, all’interno delle quali non possono essere applicabili le sanzioni per il consumo non terapeutico di stupefacenti”.
Come se non bastasse, non modificando l’attuale quadro normativo “la cessione di eroina fornita dagli sperimentatori per ridurre illegalita’ indotta, con finalita’ di esclusivo ordine pubblico, configurerebbe anche il reato di cessione di stupefacenti, in contrasto con le leggi e le convenzioni internazionali a cui l’Italia ha aderito”. Per queste ragioni il ministro della Salute conferma a Mellano, oltre che al sindaco di Torino e al presidente della Regione Piemonte “la disponibilita’, con il ministero della Solidarieta’ sociale all’istituzione di un Tavolo di lavoro per individuare criteri generali da formalizzare in una proposta di legge di regolamentazione della sperimentazione da presentare in Parlamento”.

“Il ministro Turco e’ ambiguo, ci ripensi o e’ resa totale”. Cosi’ Elisabetta Gardini, portavoce Forza Italia, commenta le parole del ministro della Salute sulle narcosale. “Il ministro Turco ha perso un’occasione- spiega Gardini- per uscire dall’ambiguita’ cui si e’ condannata ogni volta che affronta il tema della droga”. Quella delle narcosale “e’ un’esperienza vecchia e superata che non punta sulla rieducazione e il recupero del tossicodipendente, ma lo emargina in un ghetto, fuori dalla vista di una societa’ ipocrita che, fingendo di prendersi in carico i tossicodipendenti cronici, in realta’ li allontana semplicemente dalla vista”. Ci vuole altro, conclude Gardini “per mettere in campo una politica che combatta il fenomeno della droga”.

‘E’ una buona iniziativa quella di istituire un tavolo di confronto per definire una proposta sulle narcosale da presentare all’esame del Parlamento’. Lo sostiene il deputato dei Verdi Tommaso Pellegrino, componente della commissione Affari sociali, il quale si dice ‘convinto che l’ esperienza delle narcosale e’ innovativa e deve essere introdotta sulla base di seri e rigorosi criteri. Chi nega questa possibilita’, e’ mosso da una logica proibizionista che tende a cancellare il problema dei tossicodipendenti, abbandonandoli a se stessi’.