Nuovi reperti e trascrizioni corrette a mano. Qualcosa non quadra nella fase delle indagini preliminari sul caso Aldrovandi secondo i legali della famiglia di Federico. Il dito degli avvocati Fabio Anselmo e Riccardo Venturi è puntato contro le annotazioni degli interventi relativi alla notte del 25 settembre 2005, quando il 18enne morì durante una colluttazione con quattro agenti di polizia oggi accusati di omicidio colposo.
Dai brogliacci inseriti nel fascicolo del giudice per l’udienza preliminare il foglio originale relativo all’intervento in via Ippodromo, con numero di serie 686, riportava come orario le 5.45. Dopo una correzione a penna le 5.45 sono diventate le 5.50.
Il foglio successivo in ordine temporale però, il 687, riporta un altro intervento effettuato dalla squadra mobile quella notte, dove l’orario indica le 5.45. Due interventi inconciliabili dal punto di vista cronologico. A questo punto il 686 viene cancellato con segni trasversali, sempre a penna. Il registro riporta quindi al 688 l’intervento di via Ippodromo, questa volta con l’orario “ufficiale” delle 5.50.
Solo il foglio 688 sarebbe trasmesso alla polizia giudiziaria. L’originale, il 686, è saltato fuori solo lo scorso ottobre, quando Giovanni Trombini, avvocato della difesa, chiese una copia del registro e il pm Nicola Proto, incaricato dell’inchiesta, si accorse che mancava agli atti.
Cinque minuti che potrebbero assumere grande rilevanza, se si pensa che la segnalazione al 113 di “un individuo che urla frasi sconnesse e colpisce pali della luce col capo” – come annota l’Upg della questura – risalirebbe alle 5.47. Se l’intervento fosse partito alle 5.45 significherebbe secondo la famiglia che la polizia si stava già dirigendo in via Ippodromo, prima di qualsiasi segnalazione.
Al mistero si aggiunge anche il fatto che solo a febbraio la squadra mobile constata che presso la polizia scientifica sono ancora conservati in congelatore sette tamponi di carta sui quali sono state assorbite piccole quantità di sostanza ematica, rinvenute sul manto stradale durante il sopralluogo in via Ippodromo.
Dalla questura per ora non arrivano chiarimenti, ma le prime indiscrezioni direbbero che sulla vicenda sarebbe già stato aperto un fascicolo in procura. Il pm titolare dell’inchiesta Aldrovandi, Nicola Proto, si trova in questi giorni all’estero, da dove risponde solo un classico “no comment”.