I dettaglianti canadesi non saranno in grado di iniziare legalmente la vendita di prodotti a base di marijuana ai consumatori fino alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. Il governo di Justin Trudeau aveva fissato al 1 luglio l’inizio delle vendite di cannabis ad uso ricreativo ma si dovrà arrendere ai tempi del Senato, dove i conservatori hanno attuato tattiche dilatorie per rallentarne l’iter.
A novembre la Camera dei Comuni aveva licenziato con 200 voti favorevoli a 82 contrari il Cannabis Act (Bill C-45), che modifica la legge federale sulle droghe e le sostanze controllate in modo che coloro di età superiore ai 18 anni possano legalmente possedere, acquistare e coltivare piccole quantità di cannabis per uso personale. Stabilisce anche norme e regolamenti che regolano la produzione commerciale di prodotti al dettaglio derivati dalla cannabis.
I membri del Senato, che a differenza dei loro colleghi della Camera canadese non sono eletti ma nominati, hanno trovato un accordo per votare definitivamente la misura il 7 giugno.
Secondo il ministro della Salute Ginette Petitpas Taylor, le province e i territori avrebbero quindi bisogno tra le otto e le dodici settimane dopo l’assenso reale (che dovrebbe arrivare immediatamente dopo il passaggio della legge nella Camera alta) per essere pronti per le vendite al dettaglio. Ciò significherebbe che le prime vendite al dettaglio potrebbero effettuarsi, nella migliore delle ipotesi entro agosto.
Se il ritardo nell’iter e il rinvio dell’applicazione della normativa è di per sè una brutta notizia, è invece un segnale positivo aver fissato un termine certo per l’approvazione al Senato, in particolare per le autorità provinciali che, come abbiamo raccontato in questi mesi, sono impegnate nel definire e poi implementare il sistema di distribuzione e vendita.
[Fonte NORML]