Aurora Cannabis Inc. ha annunciato ieri che, insieme alla sua controllata tedesca Pedanios GmbH, ha vinto la gara pubblica per fornire cannabis terapeutica al governo italiano attraverso il Ministero della Difesa, che supervisiona la produzione e la distribuzione di cannabis medica in Italia tramite l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
Dopo la prima fase della gara, di cui vi avevamo dato notizia qui, ed il rientro in gara dell principale competitor a seguito della sospensione in autotutela della stessa, Aurora ha evidentemente vinto nella parte economica della gara. Dal sito del Ministero non si ha ancora notizia del dettaglio dell’offerta vincitrice di tutti i lotti messi a gara.
“Sono molto orgoglioso di Aurora e del team di Pedanios, che ha permesso di essere il vincitore esclusivo di questa importante gara, ottenendo così l’accesso ad uno dei mercati più grandi e controllati d’Europa“, ha dichiarato dal Canada Neil Belot, Responsabile dello sviluppo. “Aurora fornirà presto sia la Germania che l’Italia – due dei più grandi mercati dell’UE, con una popolazione totale di oltre 143 milioni. Essendo l’unica azienda vincitrice della gara italiana, abbiamo un incredibile vantaggio del primo mover in questo mercato potenzialmente in grande crescita“.
Andrea Ludwig Ferrari, responsabile delle vendite e dello sviluppo del mercato in Italia, ha aggiunto: “Le certificazioni GMP UE di Aurora e Pedanios sono state cruciali per avere successo nella nostra offerta per una gara che richiedeva requisiti esigenti. Siamo ora la prima compagnia di cannabis privata al mondo in grado di fornire direttamente il governo italiano, una testimonianza della qualità delle nostre operazioni e della posizione della nostra organizzazione. Questa vittoria ci posiziona eccezionalmente bene per continuare a eseguire con successo la nostra aggressiva strategia di espansione internazionale.”
Ieri il titolo di Aurora è volato in borsa, segnando un +5,28% alla chiusura della borsa di Toronto. Un po’ per la vittoria del bando italiano, che comunque per la sua minima entità non incide particolarmente sulla produzione di alcune tonnellate annue di Aurora. Forse soprattutto per la decisione di CanniMed di posticipare la propria assemblea per riaprire i termini di un possibile accordo sull’offerta di acquisizione da parte della stessa Aurora. Il titolo di CanniMed ha infatti letteralmente spiccato il volo, +17,18% alla notizia della riapertura delle trattative fra i vertici delle due società dopo che Aurora aveva lanciato una IPO ostile a novembre scorso. Sono molte le operazioni di acquisizione e integrazione fra le aziende canadesi in vista della legalizzazione della cannabis ricreativa nel paese, prevista il 1 luglio 2018.