Con un voto di 44 favorevoli e 29 contrari il Senato canadese ha votato la scorsa settimana il passaggio alla terza lettura del Cannabis Act, la proposta di legge del governo Trudeau per la regolamentazione legale della cannabis.
Vi era molta apprensione per questo voto, tenendo conto che la Camera alta canadese, che non è elettiva, ha una forte presenza di indipendenti nominati in questi anni proprio da Trudeau ma per i quali non vi sono particolari vincoli di partito. Anche se la maggior parte dei senatori che non fanno parte del gruppo Conservatore hanno espresso il loro sostegno, alcuni non hanno potuto partecipare alla votazione che quindi era considerata a rischio. Tanto che pare che il governo abbia “sollecitato” la presenza a Ottawa dei senatori favorevoli.
Il Senato sta esaminando la legge C-45 da novembre, occupando un totale di 13 sessioni per discutere i dettagli della legislazione durante la sua seconda lettura. Ora il passaggio in commissione per arrivare al voto finale già fissato in giugno. Molti senatori continuano a esprimere insoddisfazione nei confronti della proposta di legge e hanno sollevato preoccupazioni su vari aspetti del disegno di legge: da quelli relativi ai giovani sino ai potenziali rischi per la salute.
Ad esempio la senatrice Judith Seidman, che è vice presidente della camera alta, se l’è presa con il governo, dicendo che questo “ha detto ai canadesi tre cose: che i nostri giovani fumano più cannabis che adolescenti in qualsiasi altra parte del mondo, che la situaizone sta peggiorando e che legalizzare la cannabis è il migliore e l’unico modo per risolvere il problema. Molti senatori hanno già messo in dubbio l’accuratezza di queste asserzioni”. Aggiungendo poi che la legislazione era “decisamente in disaccordo” con le nozioni di riduzione del danno. Anche il senatore Thanh Hai Ngo ha dichiarato in Senato di essere stanco del governo che diffonde il mito che la cannabis non è dannosa e ha detto di essere preoccupato che tali dichiarazioni “diano tacita approvazione all’idea che la marijuana non crea dipendenza”: “legalizzare una droga per il divertimento della gente è assurdo”, ha concluso. Il senatore Pierre-Hughes Boisvenu si è spinto fino a definire la legge sulla Cannabis “un pezzo di merda”.
Il voto è stato invece applaudito dalla Cannabis Canada Association. “Siamo entusiasti del fatto che il Senato abbia scelto la strada della responsabilità e della regolamentazione in contrasto con la stigmatizzazione e il divieto dei decenni passati”, ha dichiarato il direttore esecutivo Allan Rewak. “La giornata di oggi rappresenta un’altra pietra miliare per il nostro settore, per il Canada e per una buona politica pubblica”.
“Il proibizionismo ha fallito. Il Canada ha uno dei più alti tassi di consumo di cannabis nel mondo e un numero significativo di cittadini consumano prodotti cresciuti illegalmente, senza alcun controllo o supervisione “, ha aggiunto Neil Closner, presidente del Cannabis Canada Board. “Il voto di oggi è un passo avanti verso la creazione di un sistema regolamentazione per il consumo adulto che mantiene la cannabis lontano dai bambini e i profitti lontano dalla criminalità organizzata”.
Anche le imprese che in questi anni si sono sviluppate in Canada a partire dalla cannabis terapeutica hanno espresso la loro soddisfazione. Andrew Wnek, CEO di Beleave ha detto a Leafly “riteniamo che sia l’uso medico della cannabis sia la legalizzazione della cannabis [ricreativa] siano inevitabili per il Canada e per il mondo”. Per John Fowler, CEO di Supreme Cannabis “oggi è un’altra pietra miliare nella marcia in Canada verso un nuovo approccio alla regolamentazione ragionevole della cannabis”. “Il nostro governo – continua Fowler – ha dimostrato l’impegno non solo a sfidare le norme tradizionali della regolamentazione delle droghe, ma anche a consultare ampiamente gli stakeholder canadesi”. Infine Mike Gorenstein, CEO di Cronos ha dichiarato che “il Canada continuerà a definire il massimo standard internazionale per la regolamentazione responsabile della cannabis”.