Tempo di lettura: 3 minuti

E’ ai giovani italiani che spetta la maglia nera per il consumo di cannabis, in crescita di 5 punti percentuali dal 2001 al 2005 (dal 6,2% all’11,2%). Lo evidenzia il rapporto annuale per il 2007 dell’International narcotics control board (Incb), che spiega come l’Italia vince la palma del paese maggior consumatore di cannabinoidi insieme alla Spagna, mentre conquista il terzo posto (dopo Spagna e Regno Unito) per la cocaina.
L’Europa e’ poi il secondo piu’ importante mercato per la cocaina (il primo sono gli Usa), con l’Italia al terzo posto per i consumi (2,1%), dietro solo a Regno Unito e Spagna. Il trend generale per i consumi di polvere bianca segna, comunque, un aumento, mentre rimane stabile se non in declino il consumo di eroina nell’Europa centrale e occidentale. Due sono gli elementi principali che emergono dal rapporto annuale dell’International narcotics control board: il primo riguarda il crescente traffico di precursori chimici per la produzione di stupefacenti (eroina in particolare) che transitano dall’Asia occidentale e dall’Africa, grazie anche alla mancanza di leggi adeguate in questi paesi. Il secondo e’ la creazione di rotte sempre piu’ consistenti di traffico che dall’America Latina raggiungono l’Europa attraverso l’Africa occidentale, un trend gia’ denunciato l’anno scorso nel rapporto dell’Unodc (Ufficio dell’Onu sulle droghe e la criminalita’).
La stima di Interpol parla di circa 200-300 tonnellate all’anno che entrano in Europa per questa via.
Un passaggio che lascia il segno: l’abuso di cocaina e’ in fortissimo aumento tra gli africani, favorito dall’ignoranza della popolazione riguardo ai problemi legati alla droga. Per l’Africa passa anche molta eroina, che arriva nel Corno d’Africa per via aerea dall’Asia sud-orientale per passare poi in Europa.
In aumento anche la coltivazione di cannabis, consumata in loco ma spesso smerciata sui mercati europei e nordamericani. La cannabis rimane la droga piu’ consumata in Europa, con Italia e Spagna come paesi con la maggior percentuale di utilizzo. In Italia questo numero sta addirittura aumentando (dal 6.2% di giovani e adulti nel 2001 all’11,2% del 2005), mentre in Spagna la cifra e’ stabile.
Aumenta l’uso della cocaina nei paesi dell’ex Urss e nei Balcani. In totale in Europa (dall’Atlantico alla Russia inclusa) la popolazione degli eroinomani e’ di 3,3 milioni.
In America Latina, la coltivazione di coca rimane stabile, ma il crimine organizzato continua a mantenere con la violenza e la corruzione la propria presa sul territorio. Ma al contrario di quanto avviene in Africa, dove il traffico e’ questione recente, non si segnalano particolari situazioni di abuso della sostanza.
Successo, invece, per le politiche di riduzione negli Stati Uniti: e’ stato quasi raggiunto l’obbiettivo di ridurre del 25% in 5 anni l’abuso di cannabis, anfetamine ed eroina. Preoccupante invece la situazione in Afghanistan: la coltivazione di papaveri da oppio cresce senza controllo, mentre il problema si sta riducendo sensibilmente nel Sudest asiatico.
Sempre in Asia, aumentano i consumi di anfetamine e metanfetamine, mentre sta cominciando un’attivita’ di penetrazione del mercato da parte dei trafficanti di cocaina.
Traffico aiutato da basi nei piccoli staterelli insulari del Pacifico, che hanno seri problemi nel controllo delle frontiere.
Australia e Nuova Zelanda invece continuano a segnare i piu’ alti tassi mondiali di consumo di cannabis e composti anfetaminici. Il rapporto di Incb fa poi il punto sulla proporzionalita’ dell’azione giudiziaria contro i crimini legati alla droga.
Nonostante siano stati fatti progressi dal 1996, quando la questione era stata sollevata l’ultima volta, vi sono ancora molti paesi che impiegano risorse eccessive per punire i ‘pesci piccoli’ e i consumatori, rispetto a quanto si fa per i ‘pesci grossi’ che controllano il traffico. Rispetto ai ‘pesci piccoli’ infatti non c’e’ una comune morale in tutti i paesi, e molti di questi utilizzano indiscriminatamente il carcere anche per i consumatori. Il risultato e’ che in tali paesi i tossicodipendenti o i semplici consumatori compongono la maggioranza della popolazione carceraria.
I governi dovrebbero poi avere un’attitudine meno morbida nei confronti di quelle star pizzicate in situazioni di abuso, dato che i loro stili di vita fanno da modello per tantissimi giovani.
L’Incb e’ stato istituito nel 1968 come organismo indipendente e quasi-giuridico per controllare l’implementazione delle convenzioni Onu sulle droghe.