Donald Trump ha promesso a Cory Gardner Senatore repubblicano del Colorado che sosterrà gli sforzi del Congresso per trovare una soluzione che rispetti l’indipendenza degli stati federati che hanno legalizzato la marijuana. Lo ha reso noto ieri con un comunicato stampa lo stesso senatore, rendendo pubblico un colloquio telefonico con il Presidente tenutosi mercoledì scorso. Trump ha assicurato che la rescissione del memorandum Cole non avrà ripercussioni sulla legislazione del Colorado, stato di provenienza di Gardner, uno dei primi nel 2014 a legalizzare l’uso ricreativo della cannabis per gli adulti.
“Fin dalla campagna elettorale, il presidente Trump ha costantemente sostenuto i diritti degli Stati di decidere da soli il modo migliore per affrontare la marijuana“, ha dichiarato Gardner. ”Mercoledì ho ricevuto l’impegno dal Presidente che la rescissione del memorandum di Cole da parte del Dipartimento di Giustizia non inciderà sull’industria legale della marijuana del Colorado.”
Questa telefonata sblocca uno stallo di mesi tra il senatore repubblicano e l’amministrazione federale sui candidati al Dipartimento di Giustizia: da gennaio Gardner bloccava tutte le nomine che dovevano passare all’attenzione del Senato, a seguito della decisione di Jeff Sessions di ritirare il Memorandum Cole che proteggeva gli stati che hanno legalizzato l’uso ludico della cannabis dall’interferenza federale.
Come più volte ricordato, anche se ormai 9 Stati USA l’hanno legalizzata, la cannabis rimane nella tabella delle sostanze più pericolose e vietate a livello federale. Questo potrebbe giustificare un intervento da parte delle forze dell’ordine federali, che fino a gennaio era impedito dal memorandum emesso dall’amministrazione Obama e ritirato dal Ministro della Giustizia di Trump.