Continua il dibattito sulla depenalizzazione del possesso di droghe. Maria Graciela Garcia, sottosegretaria per l’Assistenza alle tossicodipendenze di Buenos Aires, e Marta Gomez, titolare di Madres en lucha contra el paco (“Madri in lotta contro il paco”) hanno chiesto d’ampliare i programmi d’assistenza sociosanitaria ai tossicodipendenti, come requisito preliminare per un’eventuale depenalizzazione del possesso di stupefacenti per uso personale.
Le dichiarazioni delle due referenti avvengono nel bel mezzo di una lotta sotterranea nel Governo, tra favorevoli e contrari al progetto per “alleggerire” la cosiddetta “legge delle droghe”, e del dibattito all’interno della Corte Suprema che potrebbe andare nella stessa direzione. Il ministro della Giustizia, Anibal Fernandez, propone la depenalizzazione, che finora e’ stata accolta dal suggestivo silenzio del responsabile politico di questa tematica, il titolare della Segreteria di Lotta alla Tossicodipendenza e al Narcotraffico (SEDRONAR), Jose’ Ramon Granero.
In un colloquio con l’agenzia DyN, le signore Garcia e Gomez non bocciano la modifica proposta da Fernandez, ma concordano -ciascuna con le proprie argomentazioni- sul fatto che sia “necessario” applicare misure preventive prima di una modifica che potrebbe causare “seri rischi” per i gruppi sociali piu’ vulnerabili, in particolare per i bambini e gli adolescenti piu’ poveri.
“La depenalizzazione del possesso per consumo personale e’ un dibattito che si deve fare, ma con molta cautela giacche’, di fatto, la legislazione attuale contempla gia’ la possibilita’ che la persona non sia punita se accetta un percorso terapeutico di riabilitazione”, ha spiegato la signora Garcia che, tra l’altro, vorrebbe si considerasse che viviamo in una societa’ violenta, dove molte persone che delinquono hanno contatto con le droghe, anche se non tutti quelli che si drogano delinquono. “Non si deve discutere partendo da posizioni preconcette per il si’ o per il no, ma bisogna analizzare il tema con pacatezza”.
Marta Gomez, dirigente di una ONG che affronta la problematica del paco (pasta base della cocaina), chiede al Governo nazionale e alla Corte di “essere molto prudenti” di fronte all’autorizzazione del possesso di droghe per uso personale. Le sembra soprattutto importante che lo Stato si occupi della salute, degli aspetti sociali e lavorativi dei tossicodipendenti, senza di che, la depenalizzazione rischia d’essere piu’ nociva che altro.