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Io non conosco veramente la storia di Kristel, ma la racconto lo stesso. La storia di Kristel è la storia di una soluzione che ha creato il suo problema, e poi non ha mai smesso di ingigantirlo. La più stupida e la più assurda di tutte le storie: si chiama proibizionismo.
Kristel è morta il 14 aprile scorso a causa (pare) di una pasticca presa in discoteca. Una pasticca passata per molte mani prima di arrivare proprio a lei. Una pasticca fatta chissà dove, chissà come, da chissà chi. Che conteneva chissà cosa. Si dice che fosse “ecstasy”, ma lo si saprà (forse) solo dopo le analisi. E intanto Kristel, che aveva 19 anni e l’incoscienza e gli slanci della sua età, ha perso (forse) per questa pasticca la sua vita.
Bene: questa e altre tragedie simili non devono essere messe a carico delle “droghe”. Devono essere messe a carico della proibizione delle droghe.
L’uso di droghe è da sempre connaturato a noi – fragili, ansiosi, curiosi e sognatori esseri umani. Ma oggi ha preso una piega diversa. Nessuno di quei virtuosi cittadini che bevono vino, fumano sigarette, o non possono fare a meno del caffé, si considera un "drogato". Se lo dice, lo dice per scherzo. Ma si sbaglia. Chi usa droghe, qualunque droga, è un “drogato”. Lo dice la logica, e la logica non si basa sulle categorie della legge penale, che peraltro cambiano nel tempo e nello spazio. Nel Seicento, l’oppio era ovunque lecito, ma i fumatori di tabacco li condannavano a morte. E provate anche oggi a passeggiare per il centro di Teheran o di Riyadh con una bottiglia di whisky. Chi usa con consapevolezza e intelligenza le droghe “oggi e qui” legali non deve pensare di essere diverso e migliore da chi usa allo stesso modo (o vorrebbe usare allo stesso modo, ma non può) droghe oggi e qui illegali. Non deve nemmeno pensare che gli altri non siano in grado di usare le loro droghe in modo responsabile e senza farsi del male, come fa lui con le sue.
È il proibizionismo che ha trasformato alcune droghe in mostri, che ha inventato droghe sempre nuove in una assurda rincorsa con la legge, che ha promosso fra i giovani il loro consumo creando una cultura della droga (droga = trasgressione, = divertimento, = ribellione, = sballo, = audacia) che non era mai esistita. Che ha distrutto la consapevolezza che le droghe sono quasi sempre “farmaci” e vanno usate come si usano i farmaci, sapendo esattamente quello che si sta facendo e perché.
a cura di Claudio Cappuccino