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(Notiziario Aduc) Fingendosi poliziotti, con manette, pistole e distintivi al seguito, fermavano i trafficanti di droga, inscenavano interrogatori con metodi militareschi – che spesso finivano in tortura – e si portavano via soldi e cocaina. Otto persone sono state arrestate dalla polizia di New York con l’accusa di rapina ai danni di oltre cento narcotrafficanti ai quali, nel giro di due anni, hanno sottratto circa quattro milioni di dollari e 750 chili di cocaina. La maxi truffa avveniva soprattutto nell’area di New York, ma diversi casi si sono verificati anche in varie zone della costa orientale degli Stati Uniti. ‘Le tecniche dei poliziotti-rapinatori erano molto sofisticate’, afferma un documento depositato presso un tribunale federale di Brooklyn. La banda di malviventi – che nelle operazioni utilizzava luci, sirene e distintivi della polizia fasulli ma anche manette e pistole assolutamente vere – faceva irruzione nelle case dei narcotrafficanti identificandosi come poliziotti. A quel punto scattavano gli interrogatori che spesso culminavano in tortura con gli spacciatori picchiati, messi con la testa sotto l’acqua e minacciati di mutilazione degli organi sessuali. Per individuare i narcotrafficanti, hanno spiegato gli investigatori, i finti poliziotti ‘utilizzavano vari metodi di intelligence per raccogliere informazioni confidenziali sulle potenziali vittime’.