In occasione dell’assemblea annuale 2019 di Forum Droghe, riunita a Firenze l’11 maggio, intendiamo rilanciare una riflessione sullo stato delle politiche sulle droghe nel nostro paese, che sostenga la ripresa di iniziativa politica e la convocazione di una non più rinviabile nuova conferenza nazionale promossa dal basso, visto che l’ultima Conferenza Governativa risale ormai al 2009.
I proclami di guerra lanciati nei giorni scorsi dal Ministro degli Interni sulla canapa, anche quella senza alcuna capacità “drogante”, e contro i movimenti e le associazioni che lottano per una diversa politica sulle droghe sono scomposti nei modi, ignorano le evidenze scientifiche e decenni di esperienza sul campo, e servono solo a coprire l’ipocrisia di chi vuole continuare le inutili, inefficaci e dannose politiche proibizioniste. Regolamentare non significa promuovere in modo indiscriminato il consumo, che anzi diminuisce soprattutto tra i più giovani nei Paesi che hanno legalizzato l’uso della cannabis, ma scegliere un approccio che riporti nella legalità i consumi normalizzati di milioni di italiani, che tuteli la salute favorendo un uso consapevole e promuovendo la riduzione dei danni e dei rischi.
Il divario tra le domande che il fenomeno dei consumi di droghe oggi pone alla politica e le risposte conseguenti si va facendo drammatico. Nel linguaggio del populismo penale e securitario dominano risposte repressive e patologizzanti, a carico di milioni di giovani e cittadini, quelle stesse risposte che a anche livello globale hanno da tempo dimostrato fallimenti e aumento dei danni, individuali e sociali.
Lo spazio che i mass media continuano a riservare alle questioni connesse con le droghe, segue la vecchia logica della rappresentazione del demone della droga, rigorosamente al singolare, rinunciando a fare un’informazione seria e a promuovere una riflessione critica.
Intanto, lo spazio delle politiche del welfare si va sempre più restringendo. Proprio mentre vengono lanciati allarmi quasi quotidiani sui consumi, nulla sappiamo dei Livelli Essenziali di Assistenza per la Riduzione del Danno, una politica e un sistema di interventi che questi allarmi possono e sanno contrastare e gestire.
Quella che oggi Salvini e il governo vuole rilanciare, è una guerra che dura da 30 anni. 30 anni di fallimenti, di sofferenze non necessarie, di danni evitabili. Una guerra alla droga fallimentare ma altamente pericolosa per il clima di tensione da caccia alle streghe che ripropone.
Oggi come non mai è necessario promuovere un grande momento di riflessione e proposta sulle politiche sulle droghe in Italia e nel mondo.
Per questo siamo impegnati – con tutte le realtà della Società Civile italiana interessate, con le organizzazioni dei consumatori e con gli operatori del settore – nella costruzione di una grande Conferenza Nazionale sulle politiche sulle droghe.
30 anni bastano. È ora di una svolta decisa. Adesso.
Dichiarazione approvata durante l’assemblea di Forum Droghe da LILA, CILD, Comunità San Benedetto al Porto, ITARDD, ItanPUD, CGIL, Società della Ragione, Gruppo Abele, Comitato Esecutivo di Encod.