La cerimonia di apertura della Conferenza Internazionale di Riduzione del Danno si è aperta con saluti istituzionali da parte di Naomi Burke-Shyne che ha dato il via ai lavori ricordando le persone che muoiono a causa dello stigma e delle ingiustizie causate dalle politiche sulle droghe ed in particolare dalla guerra alla droga. E’ importante evidenziare gli approcci scientifici, come si cominciò a fare 30 anni fa a Liverpool, con la teorizzazione del nuovo approccio introdotto nel tema droghe: la riduzione del danno.
Riduzione del danno significa curare le persone che hanno contratto delle malattie e infezioni a causa del consumo di sostanze, significa dare una casa a chi usa droghe, non pretendere che si smetta di assumere, significa una giustizia razionale, drug checking (analisi delle sostanze), la decriminalizzazione delle droghe e della prostituzione e molto altro. Riduzione del danno significa dignità, giustizia e salute.
Il 99% delle persone che usa sostanze per via iniettiva, vive in un paese dove non c’è riduzione del danno. 35 stati nel mondo hanno ancora la pena di morte per chi usa sostanze.
Josè Queiroz ha dato il benvenuto a tutti i professionisti e attivisti presenti alla conferenza, introducendo i rappresentanti istituzionali. I principi indicati da Naomi sono come uno specchio per la riduzione del danno, ma è necessario andare al di là dello specchio, al di là dei principi e cominciare a creare regolamentazione e nuova normativa, come successe in Portogallo quasi 20 anni fa. La riduzione del danno deve essere fatta da diverse persone che collaborano assieme, altrimenti sarebbe una mera macchina esecutrice…perdendo di vista nuovamente l’essere umano.
La tavola rotonda condotta da Michelle Bachelet, presidente dell’Alto Commissariato per Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha visto la partecipazione di personalità istituzionali portoghesi (Dr. Raquel Duarte, segretario di stato per la Salute portoghese; Dr. Ricardo Baptista Leite, colui che da presidente permise la creazione e implementazione della legge e modello di de-criminalizzazione, circa l’uso di sostanze; Professor Alexandre Quintanilha, presidente della Commissione Educazione e Scienza e membro della Commissione Nazionale per le strategie di lotta alla droga) accanto a CASO, un gruppo di persone che usano sostanze che lavora fianco a fianco di professionisti e politici per un’implementazione basata sulle esigenze di chi usa sostanze, in Portogallo.
Michelle Bachelet ha ricordato che le politiche sulle droghe non dovrebbero incrementare la violenza ma la salute: troppi sono i reati contro la persona e contro i diritti umani che continuano a violare la vita e la salute molto di più di quanto facciano le sostanze ed i rischi connessi.
L’ultima parte della cerimonia di apertura è stata dedicata alle premiazioni di coloro che vengono riconosciuti come “guerrieri della riduzione del danno” e attivisti che continuativamente tengono viva la resistenza sui diritti umani e combattono per politiche sulle droghe più eque e non violente.