Bisogna aumentare gli sforzi per lottare contro le coltivazioni e il traffico di oppio in Afghanistan. Questo il messaggio lanciato dalla Commissione europea, dopo che un gruppo di quattro eurodeputati ha inviato un’interrogazione parlamentare a Bruxelles per chiedere di far luce sulle connessioni esterne dei Talebani e soprattutto del loro finanziamento attraverso i proventi della droga. Una questione che sempre più preoccupa la comunità internazionale e lo stesso Europarlamento, che mercoledì ha approvato una relazione sul tema con un chiaro allarme sul dilagare delle coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan. “La Commissione europea ritiene che la coltivazione e il traffico di oppio in Afghanistan abbiano bisogno di una mobilitazione degli sforzi di tutte le parti coinvolte”, ha sottolineato a Bruxelles Christiane Hohmann, portavoce del commissario europeo alle Relazioni Esterne, Benita Ferrero-Waldner. Proprio a questo riguardo, “l’esecutivo Ue ha avviato programmi specifici, soprattutto nel centro dell’Afghanistan”, ha spiegato ancora Hohmann osservando tuttavia che sradicare le colture e il traffico di oppio in Afghanistan “e’ un’operazione complessa e di lungo termine”. A Bruxelles, la portavoce ha anche evocato i programmi dell’esecutivo Barroso nel nord del Paese. “Iniziative – ha spiegato Hohmann – che mirano allo sviluppo rurale, ma anche agli aiuti rivolti agli agricoltori per passare a culture alternative sostenendoli nel raggiungimenti di questo obiettivo”. Bruxelles sottolinea infine che non si riuscira’ a debellare questo fenomeno senza il coinvolgimento del governo afgano. “Non dobbiamo escludere le responsabilita’ del governo afgano che per esempio puo’ lavorare al rafforzamento del controllo delle frontiere, una compito che non e’ facile”, ha concluso la portavoce. Nel corso della plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, quattro eurodeputati hanno presentato una doppia interrogazione scritta, che parte dalla minaccia crescente dovuta al legame droga-soldi-potere. Gli eurodeputati del Pdl-Forza Italia Stefano Zappalà, Giuseppe Gargani e Marcello Vernola e il collega tedesco della Cdu Klaus-Heiner Lehne chiedono alla Commissione e al Consiglio come intenda muoversi l’Ue per contribuire ad arginare questa minaccia. “Premesso che la situazione dell’Afghanistan rappresenta un’enorme minaccia alla stabilità mondiale – si legge nell’interrogazione – l’Afghanistan è il più grande produttore di oppio al mondo. Dall’invasione sovietica nel 1979, i narcotici rappresentano il settore chiave dell’economia nazionale, che dipende per il 40-60 per cento dal commercio di oppio. I proventi di questo traffico aiutano a finanziare i gruppi Talebani e terroristi”. Il problema è, si legge ancora nell’interrogazione, che “i Talebani hanno denaro e potere. Armi e soldi arrivano dall’Iran, dalla Russia, dal Pakistan. Secondo alcune fonti internazionali un ruolo importante potrebbe avere la ‘piazza’ di Dubai. I Talebani finanziano le proprie attività con l’oppio, divenuto una fonte di sovvenzionamento”.