Le spie luminose sono rosse: il consumo di droga non smette d’avanzare e l’alcol continua a fare danni, in particolare tra i giovani. Per tentare di ribaltare queste tendenze inquietanti, il 9 luglio il governo ha svelato il suo piano antidroga per i prossimi quattro anni, con le sue circa 139 misure dal costo complessivo di 87,5 milioni di euro.
Un dispositivo fondato particolarmente sul rilancio di una forte politica di prevenzione. “Per anni, abbiamo creduto di poter farla finita con la droga. Oggi, sappiamo che sradicarla non è possibile”, ha esordito il presidente di Mission interministerielle de lutte contra la drogue et la toxicomanie (Mildt). Senza disapprovare apertamente le politiche pubbliche precedenti che hanno contribuito a migliorare l’assistenza sanitaria dei consumatori, Etienne Apaire ha indicato che esse non sono state in grado di ridurre il consumo di sostanze illegali per carenza di politiche di prevenzione.
Con 1,2 milioni di consumatori regolari di cannabis, la Francia è così divenuta il terzo paese consumatore d’Europa. Dal 2002, i consumi di cocaina e droghe sintetiche si sono moltiplicati per due e l’alcol è sempre più onnipresente tra i giovani con il “binge drinking”, la pratica anglosassone che consiste nell’ubriacarsi il prima possibile. Altra tendenza inquietante segnalata dal rapporto governativo: l’età sempre più precoce d’iniziazione alle diverse sostanze psicoattive. È di 11 anni per l’alcol, di 12 anni per il tabacco e dai 14 ai 15 per la cannabis.
Anzitutto educare e informare la popolazione sui danni di queste sostanze: è il credo del governo per tentare d’abbassare la curva ascendente dei consumatori. Campagne di prevenzione coordinate dagli istituti scolastici si rivolgeranno ai giovani ma anche ai genitori, troppo spesso indifesi di fronte ai problemi dei loro figli. Campagna d’informazione e di comunicazione, creazione di un sito Internet d’aiuto e di servizio dovrebbero presto vedere la luce.
In parallelo, il governo conta d’impegnarsi in una politica di grande fermezza. Si metteranno in azione i mezzi per combattere il commercio di droga via Internet. Riguardo all’alcol, il piano prevede il divieto di vendita nei luoghi pubblici ai minori di 18 anni e il bando totale nei pressi degli edifici scolastici. Si ripromette inoltre di assestare un colpo definitivo agli open bar (offerta a volontà d’alcol).
Inoltre, Etienne Apaire ha annunciato che i trafficanti saranno puniti soprattutto a livello di portafoglio. Mentre i traffici di stupefacenti generano enormi profitti, i beni sequestrati sono pochi, ha ricordato l’ex magistrato. Secondo il rapporto del governo, “le somme confiscate in Francia nel quadro di affari di stupefacenti restano molto al di sotto dei risultati ottenuti da numerosi dei nostri vicini europei”. Per questo tra poco sarà messo a punto un dispositivo di gestione dei sequestri, e la Francia conta di moltiplicare gli accordi bilaterali con gli Stati in vista di confische di beni localizzati all’estero.
Sul piano internazionale saranno avviate diverse azioni. Una delle priorità: rafforzare la cooperazione tra i paesi, in particolare con quelli del Mediterraneo al fine di sezionare le rotte marittime delle filiere tra il Maghreb e l’Europa. Ma braccare i narcotrafficanti provoca effetti indesiderati. Così, la Francia diventa produttrice di cannabis in misura tutt’altro che trascurabile. Secondo l’Osservatorio francese per le droghe e le tossicomanie, sul territorio francese si sarebbero piazzati 200.000 coltivatori di cannabis, in grado di garantire una produzione di 32 tonnellate l’anno, ossia oltre il 10% della quantità consumata.