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Favorito dalla diminuzione dei prezzi e dall’ampia disponibilita’ d’acquisto attraverso l’estesa rete di spaccio al minuto, il consumo di cocaina sintetica registra un incremento inusitato tra i giovani messicani, a un ritmo molto simile a quello delle anfetamine, che infatti hanno finito per spodestare la marijuana.

Nella sua analisi, l’Istituto nazionale di psichiatria mette in guardia dalle conseguenze neurologiche irreversibili provocate dal consumo di queste sostanze che “stanno creando una generazione di giovani tossicodipendenti con severi disturbi mentali, inclini alla violenza e a rischio di morte improvvisa per infarto multiplo”.

La grande disponibilita’ di droghe a basso prezzo e facili da produrre non sta causando solo un aumento del consumo -20% annuo- ma anche l’abbassamento dell’eta’ d’iniziazione. Nel rapporto nazionale sulle droghe si segnala che ogni anno circa centomila messicani, in maggioranza giovani tra i 14 e i 18 anni, cominciano ad assumere una qualche droga e che circa i due terzi partono con cocaina sintetica e anfetamine. Eduardo Riquelme, esperto d’integrazione giovanile, sostiene che l’incremento delle sostanze dipende dal loro potenziale effetto allucinogeno (sensazione di estrema forza e paranoia), dalla grande disponibilita’ e dalla riduzione dei prezzi per eccesso d’offerta.

Le anfetamine -ecstasy, speed, ghiaccio, cristallo, vetro- si fabbricano in laboratori clandestini con tutta una gamma di componenti come l’efedrina contenuta negli antinfluenzali reperibili in farmacia, mentre la cocaina viene distribuita con differenti modalita’, a seconda delle possibilita’ economiche del cliente. La piu’ letale e a minor costo e’ il crack, che si mescola con ammoniaca e bicarbonato di sodio fino a fargli assumere un color caffe’ pallido; e’ la forma piu’ drogante e dannosa di cocaina.

La prevalenza del consumo di cocaina sintetica e anfetamine e’ testimoniata dall’eta’ sempre piu’ precoce d’ingresso nelle cliniche e nei centri d’assistenza. Nel 1995 la fascia piu’ frequente era tra i 25 e i 29 anni; nel 1998, tra i 19 e i 24; nel 2007, tra i 14 e i 24 anni -bisogna sapere che il tossicodipendente di solito decide di curarsi non prima di tre anni d’uso di sostanze.

La ricercatrice dell’Universita’ nazionale autonoma del Messico (UNAM), Raquel Paredes, spiega che la guerra alla droga e’ stato un totale fallimento, e che ora i cartelli non utilizzano il Messico solo come Paese di transito della droga verso gli Stati Uniti, ma stanno creando un mercato interno sostenuto dallo spaccio al minuto, attivita’ che e’ cresciuta del 700% tra il 2001 e il 2007, cui si dedicano 300 mila persone, incluse famiglie intere.

La Segreteria di Sicurezza Pubblica ammette che in Messico il consumo di droghe aumenta del 20% l’anno e avverte che se non si rafforzano le attivita’ di contrasto al piccolo spaccio, entro fine anno si conteranno 3,6 milioni di tossicodipendenti, di cui 1.200.000 consumatori di cocaina o dei suoi derivati sintetici.

L’organismo responsabile per le droghe delle Nazioni Unite sostiene che il consumo in crescita nel Messico e’ dovuto al fallimento dei programmi governativi per sconfiggere i cartelli, e che questi hanno cambiato strategia, abbandonando le grosse operazioni di narcotraffico per creare un mercato interno di consumo attraverso il piccolo spaccio. Nel suo rapporto indica che la prova dell’avanzamento del narcotraffico nel maggior mercato del consumo al mondo, formato da Canada Stati Uniti e Messico, e’ che delle 655 tonnellate di droga commercializzate nell’ultimo anno, ne sono state sequestrate soltanto 40,8 tonnellate, di cui 21 in territorio messicano.

Javier Oliva, ricercatore dell’UNAM, nota che il rafforzamento dei controlli alle frontiere statunitensi “sta respingendo la droga” in Messico, dove e’ facilmente acquisibile in certi negozi, nelle case private, per strada, nei parchi, a scuola, in discoteca, e in dosi facili da nascondere e consumare. La “sovraofferta” sta creando un fiorente mercato interno della cocaina che non entra in Usa e cosi’ il Messico, da Paese di transito della droga, appare come potenziale consumatore, sottolinea lo studioso.