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Una vittima celebre, l’attore Heath Ledger, e un fenomeno in crescita che gli esperti americani stanno studiando per tentare di arginarlo. È quello dell’assunzione di farmaci ‘fai da tè, con l’autogestione delle terapie spesso abbinata al consumo di alcol e droga, in fortissimo aumento Oltreoceano: lo dimostra una ricerca pubblicata sugli ‘Archives of Internal Medicinè a firma di David Phillips e del suo team dell’università di San Diego (Usa).

Lo scorso gennaio il corpo di Ledger è stato ritrovato nel suo appartamento a New York: secondo i medici la causa della morte è stato un avvelenamento accidentale causato dagli effetti combinati dei sonniferi e degli ansiolitici che l’attore stava prendendo dietro normale prescrizione medica. Insomma, un tragico errore di sovradosaggio.

A Phillips è dunque venuto in mente di studiare come e quanto gli americani sbaglino nell’assumere medicinali con conseguenze letali: analizzando quasi 50 milioni di certificati di morte emessi fra il 1983 e il 2004 e concentrandosi sui ‘passi falsì commessi in casa e non in ambiente sanitario, dunque all’interno di ospedali o cliniche, ci si è resi conto che il fenomeno è in vertiginosa crescita. I ricercatori hanno diviso gli errori in varie tipologie e abbinato a ognuna di queste una percentuale di aumento: l’errore di tipo 1, quello dovuto all’assunzione fatale di farmaci insieme ad alcol o droga è in crescita di ben il 3196%. Il tipo di errore 2, quello commesso dall’interprete del Joker nel nuovo film della saga di Batman, e cioè l’errata assunzione di medicinali, è in aumento del 564%. «Si tratta di un trend preoccupante – sottolineano gli studiosi – e di un problema di salute pubblica da tenere in stretta considerazione».