E’ stato bello!
Dieci anni di Fuoriluogo. 115 numeri di diverse serie e impostazioni grafiche con l’ambizione sempre di essere uno strumento importante per la costruzione di una politica sulle droghe intelligente e razionale. Il giornale ha contrastato la svolta proibizionista in Italia, ma non si è mai rinchiuso nell’orticello asfittico di casa nostra. I legami con la realtà europea e con quella di altri
continenti sono testimoniati dai collaboratori autorevoli di molti paesi e diverse realtà. La nostra sorte è oggi legata a quella del manifesto che da dieci anni ci sostiene e ci veicola. Da settembre non usciremo più con questa veste grafica. Di fronte alle difficoltà economiche del quotidiano di via Tomacelli, abbiamo proposto di contribuire anche alle spese di carta e stampa, offrendo la cifra annua (per noi assai onerosa) di 10.000 euro per fare un nuovo giornale di quattro pagine nel formato grande come inserto mensile. Sul prossimo numero che non vorremmo fosse l’ultimo vi diremo che sarà di noi. Dalla risposta dei lettori, del manifesto e di Fuoriluogo, dipenderà il futuro.
In questo numero
Fuoriluogo compie dieci anni, un traguardo che festeggiamo con un numero speciale. Apriamo con due editoriali, rispettivamente di Franco Corleone e Gabriele Polo, a sottolineare il legame che ci unisce al manifesto, il quotidiano che ci ospita e che in questo momento sta lottando per sopravvivere.
Il nostro viaggio prende le mosse da un editoriale del 1996 che Grazia Zuffa scrisse nel primo numero del giornale. Che non ha perso d’attualità, come osserva Sergio Segio, poiché molte battaglie non sono state ancora vinte. Ricostruiamo questi dieci anni così come li ha narrati Fuoriluogo, dalla svolta verso la riduzione del danno in Svizzera, alle promesse mancate della conferenza nazionale di Napoli, al cartello “Dal penale al sociale”.
Mettendo a fuoco alcuni temi specifici, proponiamo gli interventi di Patrizio Gonnella e Livio Pepino sulla giustizia penale; di Susanna Ronconi e Paolo Jarre sulla riduzione del danno; di Cecilia D’Elia e Anna Pizzo sulla battaglia per la piena attuazione della depenalizzazione votata nel 1993; di Giorgio Bignami e Peter Cohen sul difficile rapporto tra ricerca scientifica e politica.
Un’attenzione particolare merita la complessa situazione che vede protagonista il movimento antiproibizionista bolognese (anche la street parade compie dieci anni!). Ne scrivono Marina Impallomeni e Beatrice Bassini. Concludiamo proponendo la seconda parte di un saggio di Michael Woodiwiss e Dave Bewley-Taylor che ricostruisce il percorso di globalizzazione delle politiche criminali ricalcate sul modello statunitense.