Per ristrutturare il carcere di villa Andreino utilizzava del materiale edile rubato. È con questa accusa che i carabinieri della stazione di Mazzetta hanno denunciato alla magistratura un imprenditore edile di 57 anni residente in vai di Magra.
L’indagine ha preso le mosse da un furto messo a segno un paio di settimane fa in un terreno adiacente al carcere dove un imprenditore edile aveva accatastato del materiale. Il terreno era sotto esproprio e a doverlo liberare per prepararlo al successivo intervento doveva essere proprio l’uomo ora denunciato per ricettazione.
Intorno alla metà di agosto il materiale che era sul terreno è sparito e il proprietario quando se n’è accorto ha presentato denuncia di furto e ha segnalato anche dei tubi di plastica del tipo di quelli utilizzati per scaricare sui camion i residui della demolizione di pareti e pavimenti che sembravano proprio i suoi e utilizzati per effettuare dei lavori nel vicino carcere circondariale.
I carabinieri della stazione di Mazzetta hanno effettuato alcune indagini e sono riusciti a recuperare parte del materiale rubato e tra questo un rotolo di rete, alcuni tubi e altri oggetti. Assieme all’imprenditore che è stato denunciato per ricettazione è finito nei guai anche un suo dipendente, un ventiseienne residente a Sarzana, che, per ristrutturare la casa di alcuni congiunti, ha utilizzato anche lui del materiale proveniente dalla catasta lasciata nel terreno nelle adiacenze di via Valdilocchi. Per il giovane geometra una denuncia per appropriazione e indebita. Sia lui che il suo datore di lavoro dovranno spiegare come sono entrati in possesso di quel materiale e quindi in fase di processo le imputazioni potrebbero anche cambiare.