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E’ di nuovo bufera nel mondo del sumo, l’antica lotta giapponese tra pesi massimi: due fratelli russi sono risultati positivi a un controllo contro la cannabis, un fatto che accade a sole due settimane dalla clamorosa radiazione dal circuito professionistico di un altro campione russo, colpevole anche lui dell’uso di ‘canne’.
I due lottatori, Roho (28 anni) e Hakurozan (26 anni) – nomi di battaglia rispettivamente di Soslan e Batraz Boradzov – hanno tuttavia negato tassativamente di aver fatto mai uso di droghe, e nessuna traccia di sostanze stupefacenti e’ stata trovata nei loro alloggi e nelle palestre, perquisiti questa mattina dalla polizia giapponese.
Tracce di cannabis sono state trovate ieri notte nelle urine dei due fratelli russi, sottoposti a test anti droga insieme ad altri 69 lottatori, che adesso chiedono la ripetizione degli esami professando la propria totale estraneita’ alle accuse contestategli.
I lottatori sono adesso sospettati di violazione della legge sulle sostanze stupefacenti, che considera un crimine perseguibile penalmente anche il semplice possesso di droghe, comprese quelle cosiddette leggere, per uso personale.
A peggiorare la situazione, inoltre, il fatto che Hakurozan appartenga alla scuderia dell’ex leggenda giapponese del sumo Kitanoumi, che attualmente ricopre anche il ruolo di presidente della federazione nazionale di sumo.
Lo ‘scandalo cannabis’, scoppiato il mese scorso con la radiazione di un altro lottatore russo, Wakanoho, rappresenta un duro colpo per l’immagine dell’antico sport, gia’ profondamente scosso lo scorso anno da un grave episodio di nonnismo che aveva portato alla morte da percosse di un giovane lottatore.