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Un metodo per scovare dove si consumano piu’ metamfetamine, sostanze stupefacenti sintetiche la piu’ comune delle quali e’ l’ecstasy. Lo hanno messo a punto i ricercatori dell’universita’ dell’Oregon, che ora lo hanno presentato a Toronto, in Canada, nel corso del North American Congress of Clinical Toxicology. Il sistema, che incrocia diverse informazioni per arrivare a definire dove e’ maggiore l’uso di queste droghe, potrebbe diventare una preziosa arma nella lotta alle sostanze stupefacenti sintetiche, alcune delle quali sono molto pericolose. Prova ne e’ la cronaca italiana del fine settimana, che ha registrato una giovane vittima in provincia di Siena tra i partecipanti ai contestatissimi rave-party.
Sono molte le informazioni necessarie da incrociare, per poi ottenere la mappa dell’uso delle metamfetamine. Si va dalle morti attribuibili alla sostanza stupefacente alla presenza o meno di laboratori clandestini per la produzione delle ‘pasticche’. Ancora, la presenza di fumi e rifiuti chimici connessi alla realizzazione, oltre agli accessi all’ospedale. Prima di arrivare a definire il metodo di individuazione delle aree a piu’ alto consumo di ecstasy and co., i ricercatori statunitensi hanno studiato tutte le informazioni legate a 2.570 incidenti opportunamente documentati.

“Il nostro sistema – dice Daniel Sudakin, tossicologo ed epidemiologo dell’ateneo Usa – ci fornisce informazioni su quanto avviene in tutto il territorio e non solo nelle grandi citta’, ma anche nelle zone meno densamente abitate che spesso restano fuori dai tradizionali controlli. E un quadro piu’ completo del fenomeno dell’abuso di queste sostanze, permette di allocare in maniera piu’ proficua le risorse necessarie per combattere consumo e spaccio”.