Tempo di lettura: 2 minuti

MESSICO – La polizia messicana ha scoperto ieri sera altri dieci corpi nella città di Tijuana, alla frontiera con gli Stati Uniti, dove nell’ultima settimana sono state uccise 49 persone per questioni legate al traffico di droga. I cadaveri di cinque uomini mostravano evidenti segni di percosse e avevano le mani legate. Altri due corpi senza testa sono stati rinvenuti su una strada, ciascuno dei quali avvolto in una coperta, con la testa rinchiusa in sacchetti di plastica a poca distanza. Un biglietto lasciato sui corpi recitava: «Questi sono uomini del muratore».

Lunedì scorso, un messaggio simile è stato rinvenuto su 12 corpi senza vita trovati vicino a una scuola elementare di Tijuana, in cui si minacciava «tutti quelli che stanno con “l’Ingegnere”». Nei pressi della stessa scuola sono stati rinvenuti gli ultimi due corpi. Per il procuratore Rommel Moreno gli omicidi sono frutto di uno scontro all’interno del cartello della droga di Arellano Felix. Nel corso dell’anno, nell’area metropolitana Tijuana-San Diego sono rimaste uccise oltre 400 persone in violenze legate alla droga.

L’altroieri l’ondata di terrore che sta interessando tutto il Messico aveva causato una strage di 20 persone nella città di Juarez, nello stato di Chihuahua, alla frontiera con gli Stati Uniti. Tra gli uccisi anche quattro poliziotti, assassinati con 71 colpi di Kalashnikov. Durante l’anno a Juarez sono stati ammazzati 47 agenti. È stato ucciso anche Francisco Segredo, un pensionato statunitense che era diventato famoso per aver appeso ai muri della città alcuni cartelli nei quali si chiedeva ai killer di non abbandonare i corpi degli uccisi vicino a casa sua. Il giorno prima altri cinque morti avevano già portato il numero degli uccisi da lunedì a Tijuana a quaranta persone: otto sono stati trovati crivellati di colpi in un parco giochi per bambini e altri due appesi ad un ponte stradale alla periferia della città.