Il governo francese entra in guerra contro il consumo di alcol tra i minori vietando la vendita di bibite alcoliche nei negozi e supermercati ai giovani con meno di 18 anni e vietando la pratica degli ‘open bar’. Queste le principali misure contro i danni dell’alcol presentata ieri dal ministro della Sanita’, Roselyne Bachelot, nell’ambito di un piu’ ampio progetto di riforma dell’intero sistema sanitario. Attualmente in Francia la vendita di alcolici e’ autorizzata ai giovani a partire dai 16 anni nei supermercati, eccetto per i super alcolici. La nuova legge alzera’ dunque l’eta’ minima a 18 anni ed estendera’ il divieto anche ai casi in cui non sia possibile stabilire precisamente l’eta’ del giovane, laddove esista un dubbio del negoziante. Il testo di legge prevede anche sanzioni per i commercianti che non rispetteranno la direttiva. Il consumo di alcol sara’ inoltre vietato vicino alle scuole e le stazioni di servizio non potranno piu’ vendere bevande alcoliche (attualmente il divieto vale soltanto tra le 22:00 e le 06:00 del mattino). Questo con lo scopo di prevenire gli incidenti d’auto, la violenza e il coma etilico che puo’ provocare la morte. Il governo francese entra anche in guerra con alcune pratiche diffuse tra i giovani, come quella del ‘binge drinking’, per esempio, (che consiste nel bere con il solo scopo di ubriacarsi) e degli ‘open bar’, che permettono il consumo illimitato di alcol ad un prezzo forfettario e che saranno dunque vietati. A convincere il ministro Bachelot ad intervenire con misure piu’ drastiche e’ stata la tendenza in aumento fra i giovani di sbronzarsi in particolare nel fine settimana e l’aumento del 50%, tra il 2002 e il 2007, dei ricoveri in ospedale di ragazzi al di sotto dei 15 anni per coma etilici. Lo stesso testo prevede anche il divieto di vendere le sigarette dal gusto modificato, alla vaniglia per esempio o al cioccolato, che piacciono particolarmente ai giovani e che, secondo il ministro, ‘favoriscono la dipendenza dalla nicotina’.