Il presidente boliviano, Evo Morales, ha deciso di sospendere a tempo indeterminato tutti i programmi della Dea (Dipartimento antidroga degli Stati Uniti) nel paese andino.
Motivo scatenante della decisione presidenziale sarebbe la presunta implicazione degli uomini della Dea in azioni di spionaggio e cospirazione contro il suo esecutivo.
“A partire da oggi sarà sospesa a tempo indeterminato qualsiasi attività della Dea nel nostro Paese” ha spiegato Morales dal Chapare, zona di alta concentrazione delle coltivazioni di pianta di coca da cui si ricava la cocaina, dove si trovava per una riunione che per tema aveva i risultati dell’eradicazione delle coltivazioni di coca nella zona. “Gli uomini della Dea negli ultimi mesi hanno cospirato insieme ai gruppi dell’opposizione contro il nostro governo” ha ribadito il presidente indio. Morales ha picchiato duro con le accuse e ha evidenziato come la Dea abbia finanziato gruppi civici allo scopo di sabotare uffici pubblici e anche gli aeroporti per evitare che le autorità statali potessero raggiungere i luoghi delle proteste nella regione orientale del Paese. C’è dell’altro. Dalle indagini governative sarebbe emerso che un aereo Usa avrebbe sorvolato i cieli del Paese andando a curiosare nelle zone delle proteste e lo avrebbe fatto senza alcun permesso. Così come sarebbero state create delle “case della sicurezza” che sarebbero servite come basi di appoggio dello spionaggio Usa e che sarebbero anche state utilizzate come studio per le procedure di intercettazione delle telefonate fra membri del governo.
Dagli Usa, però, le accuse boliviane vengono rigettate totalmente. “Rifiutiamo categoricamente le accuse a noi rivolte da Morales” dicono alcuni alti funzionari del Dipartimento di Stato Usa. “Nessuna agenzia del governo Usa ha mai appoggiato l’opposizione boliviana così come non ha mai partecipato a cospirazioni contro il governo di Morales. Le accusa rivolteci sono false e assurde”.