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Il saggista e storico Enrique Krauze crede che la “guerra” per liberare il Messico dal narcotraffico non sara’ vinta fintanto che non verra’ legalizzata la droga nei Paesi consumatori, anche se riconosce che e’ una decisione difficile da prendere e con risultati “devastanti” nel breve periodo.

La scorsa settimana Krauze era in Spagna per presentare il suo libro El poder y el delirio (Tusquets), in cui analizza la figura del presidente venezuelano Hugo Chavez. In un’intervista all’Agenzia Efe lo scrittore ha affrontato anche la situazione del suo Paese, dove c’e’ una “guerra” al narcotraffico “molto intensa” e che comincia a essere “molto lunga”. “Inizio a convincermi che non sara’ mai vinta, a meno che non si cambino le condizioni che l’hanno provocata. Mi riferisco niente meno che alla legalizzazione delle droghe”, ha spiegato. “E’ un processo che s’annuncia difficilissimo, ma non da scartare”. “Se non si modifica questo aspetto per i consumatori, il fornitore seguitera’ ad avere incentivi”. Crede che sebbene legalizzare la droga possa apparire utopico, la situazione cambierebbe strutturalmente. Certo, a breve gli effetti potrebbero essere devastanti per un settore importante della popolazione, ma anche la situazione attuale “e’ terribile”. Sostiene di vedere “piu’ vicina, piu’ possibile e piu’ accessibile una convergenza tra il Governo di Felipe Calderon e quello di Barack Obama per giungere a una “lotta molto piu’ solida”. Lo storico afferma che se il Messico sfruttera’ il rapporto bilaterale con il Paese vicino, “forse potra’ ottenere un sostegno infinitamente maggiore dagli Stati Uniti in questa guerra”. “Cio’ significherebbe anche un cambio molto profondo nella societa’ messicana, come lasciarsi alle spalle le diffidenze ataviche verso gli Stati Uniti, e chiedere aiuto al Paese vicino, che possiede i mezzi economici, tecnologici e strategici per lottare, come si e’ visto nel caso della Colombia”. Dopo aver insistito sulla necessita’ che la collaborazione tra Messico e Stati Uniti debba essere molto piu’ intensa, Krauze ha spiegato che oggi il problema che fa “tremare” il suo Paese e’ il “concreto avanzamento della narcopolitica”. “Se queste persone alla fine s’impossesseranno davvero dello Stato, saremo perduti”.