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Con un sano bicchiere di vino, gli americani brinderanno domani al 75esimo anniversario dalla fine del proibizionismo che vieto’ dal 1920 al 1933 la vendita, la produzione e il consumo di bevande alcoliche nel Paese.
Se l’obiettivo era quello di ridurre, se non del tutto eliminare, il consumo di alcool e limitare cosi’ la criminalita’, ebbe invece, secono molti osservatori, l’effetto opposto. Il diciottesimo emendamento, commentava il celebre milionario John Rockefeller nel 1932, “ha aumentato il consumo di alcool, ha fatto moltiplicare bar clandestini e ha formato un esercito di criminali”. Secondo una storica della Columbia University, Amy Mittelman, fu proprio in quel periodo che in America ci fu il “doppio” dei crimini rispetto alla norma.
I promotori del proibizionismo giudicavano lo giudicavano invece come “un nobile esperimento” e sostenevano che potesse ridurre crimini, corruzione e violenze domestiche.
Chissa’ se fra qualche decennio accadra’ la stessa cosa con il proibizionismo attuale sulla cannabis e altre sostanze.