Pugno duro contro il consumo di khat ad Addis Abeba per arginare la delinquenza giovanile. Le autorità municipali hanno infatti ordinato la perquisizione dei negozi della capitale dove si ritrovano di solito gli uomini a masticare questa pianta, che produce effetti simili all’anfetamina.
Il khat non è vietato, ma le autorità temono che il suo consumo spinga i ragazzi a marinare la scuola e a commettere furti per acquistare la droga. Il consumo di questo narcotico è molto diffuso nell’Africa orientale, soprattutto in Somalia e nello Yemen, ma negli ultimi mesi, scrive oggi la Bbc, si è diffuso anche tra i disoccupati di Addis Abeba. Nonostante le misure adottate contro i negozi, la droga continua comunque a essere venduta nelle strade e la polizia non ha modo di impedire che la gente si sieda a terra a masticare khat.
Il consumo di khat rientra nella tradizione musulmana degli abitanti della città etiope di Harar e della regione somala del sud-est dell’Etiopia. In queste zone, gli esponenti dell’alta società si ritirano dopo pranzo nelle stanze elegantemente arredate con cuscini e divani bassi per masticare khat, bere tè dolce, fumare il narghilè e discutere delle questioni del giorno.
Tuttavia, l’uso di questa droga si sta ormai diffondendo in altre zone del Paese.