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Intervenire con urgenza per costruire nuove carceri, che saranno più “leggere” per i detenuti non pericolosi in attesa di giudizio. All’indomani del vertice di maggioranza finito con un rinvio della discussione con Lega e An sugli emendamenti al ddl intercettazioni e con uno slittamento del provvedimento sulla riforma del processo penale a uno dei prossimi consigli dei ministri, il premier Silvio Berlusconi intende portare a casa e subito un risultato sulla giustizia.

Perciò, mentre negli incontri frenetici tra Camera e Palazzo Grazioli si tenta di trovare la “quadra” sulla lista dei reati intercettabili o sull’elezione popolare dei giudici di pace (voluta dalla Lega ma su cui il “no” di An è netto), il premier annuncia che nel Consiglio dei ministri di domani spera di portare un decreto legge sulle carceri: “Il sistema – dice – è sotto pressione”, occorre dunque agire un fretta in modo da evitare che “a luglio e ad agosto” possano scatenarsi “rivolte nelle carceri”.

Il provvedimento – che già lo scorso dicembre il Guardasigilli avrebbe voluto portare in Cdm – è in corso di limatura da parte dei dicasteri della Giustizia e delle Infrastrutture. Il Consiglio dei Ministri convocato domani mattina alle 9 a Palazzo Chigi prevede al primo punto dell’Odg “Disposizioni urgenti per contrastare l’emergenza carceraria”.