Contributo del Consiglio per i Diritti Umani in merito alle implicazioni per i diritti umani della politica sulle droghe
Il Consiglio dei diritti umani,
guidato dagli scopi e dai principi della Carta delle Nazioni Unite,
Riaffermando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e ricordando il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, la Dichiarazione e il Programma d’Azione di Vienna e altri strumenti internazionali pertinenti in materia di diritti umani,
Sottolineando che le tre principali convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, del 1961, 1971 e 1988, e altri strumenti internazionali pertinenti costituiscono le pietre angolari del sistema internazionale di controllo delle droghe,
Riaffermando gli obiettivi e i traguardi della Dichiarazione politica e del Piano d’azione sulla cooperazione internazionale verso una strategia integrata ed equilibrata per contrastare il problema mondiale della droga, riaffermando anche la Dichiarazione ministeriale congiunta della revisione ad alto livello del 2014 da parte della Commissione sugli stupefacenti sull’attuazione da parte degli Stati membri della Dichiarazione politica e del Piano d’azione sulla cooperazione internazionale verso una strategia integrata ed equilibrata per contrastare il problema mondiale della droga e la Dichiarazione ministeriale sul rafforzamento delle nostre azioni a livello nazionale, regionale e internazionale per accelerare l’attuazione dei nostri impegni congiunti per affrontare e contrastare il problema mondiale della droga, riaffermando inoltre il documento finale della trentesima sessione speciale dell’Assemblea Generale, tenutasi nel 2016, intitolato “Il nostro impegno congiunto per affrontare e contrastare efficacemente il problema mondiale della droga”, nella sua interezza, e ribadendo che le raccomandazioni operative in esso contenute sono integrate, indivisibili, multidisciplinari e si rafforzano reciprocamente e sono finalizzate a un approccio globale, integrato ed equilibrato per affrontare e contrastare il problema mondiale della droga,
Riaffermando inoltre il proprio impegno nei confronti delle finalità e degli obiettivi delle tre convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, che riguardano la salute e il benessere dell’umanità, riconoscendo che i diritti umani sono una parte indispensabile del quadro giuridico internazionale per la progettazione e l’attuazione delle politiche sulle droghe, e ribadendo la necessità di intensificare gli sforzi nazionali e la cooperazione internazionale a tutti i livelli per promuovere misure che assicurino la disponibilità, l’accessibilità e l’economicità degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope controllati a livello internazionale per scopi medici e scientifici, compreso il sollievo dal dolore e dalla sofferenza, nell’ambito della legislazione nazionale,
Riaffermando inoltre il ruolo principale della Commissione sugli Stupefacenti come organo politico delle Nazioni Unite con la responsabilità principale per il controllo delle droghe e altre questioni relative alle droghe,
Accogliendo con favore i contributi di altri enti pertinenti delle Nazioni Unite, in particolare quelli dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, in quanto ente principale del sistema delle Nazioni Unite per affrontare e contrastare il problema mondiale della droga, e riaffermando i ruoli, previsti dai trattati, dell’Organo Internazionale di Controllo degli Stupefacenti e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
Riconoscendo i continui sforzi per migliorare la coerenza all’interno del sistema delle Nazioni Unite a tutti i livelli e riaffermando la necessità di continuare e rafforzare la cooperazione tra l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine e le altre entità delle Nazioni Unite, nell’ambito dei rispettivi mandati, nei loro sforzi per sostenere gli Stati nell’attuazione dei trattati internazionali di controllo delle droghe e dei loro impegni politici in conformità con gli obblighi applicabili in materia di diritti umani e per promuovere la protezione e il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della dignità di tutti gli individui nel contesto dei programmi, delle strategie e delle politiche in materia di droga,
Ricordando che gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e per affrontare efficacemente tutti gli aspetti del problema mondiale della droga sono complementari e si rafforzano a vicenda, e ricordando anche che i programmi di salute pubblica dovrebbero essere disponibili per tutti,
Ricordando anche le risoluzioni dell’Assemblea Generale sull’affrontare e contrastare il problema mondiale della droga e altre risoluzioni pertinenti dell’Assemblea Generale,
Riconoscendo che il problema mondiale della droga rimane una responsabilità comune e condivisa che dovrebbe essere affrontata in un contesto multilaterale attraverso un’efficace e maggiore cooperazione internazionale e richiede un approccio integrato, multidisciplinare, che si rafforzi reciprocamente, equilibrato, basato sull’evidenza scientifica e completo, e ricordando l’impegno dell’Assemblea Generale a promuovere la salute, il benessere e la prosperità di tutti gli individui, delle famiglie, delle comunità e della società nel suo complesso, e facilitare stili di vita sani attraverso iniziative di riduzione della domanda efficaci, complete e basate su prove scientifiche a tutti i livelli, che coprano, in conformità con la legislazione nazionale e le tre convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, la prevenzione, l’intervento precoce, il trattamento, l’assistenza, il recupero, la riabilitazione e le misure di reinserimento sociale, nonché le iniziative e le misure volte a ridurre al minimo le conseguenze negative per la salute pubblica e le conseguenze sociali dell’abuso di droga,
Ricordando la sua risoluzione 28/28 del 27 marzo 2015 sul contributo del Consiglio dei diritti umani alla sessione speciale dell’Assemblea generale sul problema mondiale della droga del 2016, e prendendo nota della sua risoluzione 37/42 del 23 marzo 2018 sul suo contributo all’attuazione dell’impegno congiunto per affrontare e contrastare efficacemente il problema mondiale della droga in relazione ai diritti umani,
Prendendo atto del contributo degli organismi e dei meccanismi internazionali per i diritti umani, compresi gli organi dei trattati sui diritti umani, il Consiglio dei diritti umani e i suoi meccanismi, come la revisione periodica universale e le procedure speciali, nel promuovere l’attuazione degli obblighi e degli impegni degli Stati in materia di diritti umani per quanto riguarda gli impegni internazionali per affrontare e contrastare efficacemente tutti gli aspetti del problema mondiale della droga,
prendendo atto delle linee guida basate su dati concreti sulla protezione e la promozione dei diritti umani nel contesto della politica sulle droghe, come le linee guida internazionali sui diritti umani e la politica sulle droghe, e lo scambio di migliori pratiche tra gli Stati, gli organismi delle Nazioni Unite, le organizzazioni intergovernative e la società civile a questo proposito,
Riaffermando il diritto di ogni individuo al godimento del più alto livello raggiungibile di salute fisica e mentale, e ricordando che l’articolo 2 (1) e (2) del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali include disposizioni sulla progressiva realizzazione dei diritti riconosciuti nel Patto, pur notando che devono essere attuate senza discriminazioni, anche per gli individui con disturbi da uso di droghe, così come nelle carceri e in altri contesti detentivi,
Ricordando la raccomandazione operativa contenuta nel documento finale della trentesima sessione speciale dell’Assemblea Generale di garantire, tra l’altro, l’accesso non discriminatorio ai servizi sanitari, assistenziali e sociali nei programmi di prevenzione, assistenza primaria e trattamento, compresi quelli offerti alle persone in carcere o in detenzione preventiva,
Riconoscendo la necessità che gli Stati, in collaborazione con le organizzazioni internazionali, la società civile, le popolazioni indigene e il settore privato, creino condizioni favorevoli a livello locale, nazionale, regionale e internazionale per realizzare progressivamente il diritto di ogni individuo al godimento del più alto livello raggiungibile di salute fisica e mentale, per adottare misure volte a garantire l’accesso alle informazioni sulla salute, alla prevenzione basata sull’evidenza, alla riduzione dei danni e al trattamento e per affrontare i determinanti sociali ed economici della salute, nel contesto del problema mondiale della droga,
Guidati dal documento finale della trentesima sessione speciale dell’Assemblea Generale per quanto riguarda la prevenzione dell’emarginazione sociale, la promozione di atteggiamenti non stigmatizzanti e l’incoraggiamento alla partecipazione volontaria di individui con disturbi da uso di droghe ai programmi di trattamento, con il consenso informato e laddove coerente con la legislazione nazionale, nonché lo sviluppo e l’attuazione di programmi e campagne di sensibilizzazione, che coinvolgano i tossicodipendenti nel recupero a lungo termine, laddove appropriato, per prevenire l’emarginazione sociale e promuovere atteggiamenti non stigmatizzanti, nonché per incoraggiare i tossicodipendenti a cercare cure e assistenza e adottare misure per facilitare l’accesso alle cure e ampliare le capacità,
Sottolineando che i funzionari delle forze dell’ordine, nell’esercizio delle loro funzioni, dovrebbero rispettare e proteggere la dignità umana e mantenere e sostenere i diritti umani di tutte le persone, tra cui il diritto alla vita, il diritto alla sicurezza della persona, la proibizione della tortura e di trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti, il diritto al godimento del più alto standard raggiungibile di salute fisica e mentale e la proibizione di arresti e detenzioni arbitrari,
Sottolineando che l’applicazione illegale e discriminatoria del diritto penale viola il diritto internazionale dei diritti umani e deve essere affrontata in ogni fase, anche riformando le politiche, le leggi e le pratiche legate alla droga con esiti discriminatori, come appropriato, in linea con gli standard internazionali dei diritti umani, e incoraggiando gli Stati ad adottare misure per proibire pratiche discriminatorie nell’arresto e nella detenzione di membri di gruppi vulnerabili ed emarginati nei loro sforzi di controllo della droga,
Affermando che l’accesso alle sostanze controllate a livello internazionale per scopi medici e scientifici, comprese le cure palliative e le cure mediche d’emergenza, contribuisce al diritto al godimento del più alto livello raggiungibile di salute fisica e mentale per tutti, in particolare per le persone anziane,
Chiedendo l’eliminazione di tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza nell’elaborazione, nell’adozione e nell’attuazione delle politiche internazionali e nazionali sulle droghe,
Riconoscendo la particolare importanza che gli Stati adottino misure per prevenire la trasmissione dell’HIV/AIDS, dell’epatite virale e di altre malattie trasmissibili per via ematica e per garantire l’accesso alla prevenzione, alla diagnosi, al trattamento, all’assistenza e ai servizi di sostegno, anche nel contesto dell’uso di droghe, nonché nelle carceri e in altri contesti detentivi, e ricordando la Dichiarazione politica sull’HIV e l’AIDS: Porre fine alle disuguaglianze e mettersi in cammino per porre fine all’AIDS entro il 2030 e la Strategia globale sull’AIDS 2021-2026,
Ricordando gli obblighi degli Stati parti ai sensi dell’articolo 33 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, secondo cui gli Stati parti adottano tutte le misure appropriate, comprese quelle legislative, amministrative, sociali ed educative, per proteggere i bambini dall’uso illecito di stupefacenti e sostanze psicotrope, come definito nei trattati internazionali pertinenti, e per prevenire l’uso dei bambini nella produzione e nel traffico illecito di tali sostanze, e riconoscendo a questo proposito la necessità di aumentare la disponibilità, e di aumentare la disponibilità, la copertura e la qualità delle misure e degli strumenti di prevenzione basati sull’evidenza scientifica che si rivolgono alle fasce di età e ai gruppi a rischio in contesti multipli, raggiungendo i giovani a scuola e fuori dalla scuola, tra l’altro, attraverso programmi di prevenzione dell’uso di droghe e campagne di sensibilizzazione pubblica, sviluppando e attuando programmi di prevenzione e di intervento precoce da utilizzare nel sistema educativo a tutti i livelli e migliorando la capacità degli insegnanti e di altri professionisti pertinenti di fornire servizi di consulenza, prevenzione e assistenza,
1. Riafferma l’impegno assunto dall’Assemblea Generale a rispettare, proteggere e promuovere tutti i diritti umani, le libertà fondamentali e la dignità intrinseca di tutti gli individui e lo stato di diritto nello sviluppo e nell’attuazione delle politiche sulle droghe, ad adottare le misure necessarie per attuare le raccomandazioni operative contenute nel documento finale della trentesima sessione speciale dell’Assemblea Generale, intitolato “Il nostro impegno comune per affrontare e contrastare efficacemente il problema mondiale della droga”, in stretta collaborazione con le Nazioni Unite e altre organizzazioni intergovernative e la società civile, e a condividere con la Commissione sugli Stupefacenti informazioni tempestive sui progressi compiuti nell’attuazione di tali raccomandazioni, e riafferma inoltre la Dichiarazione ministeriale sul rafforzamento delle nostre azioni a livello nazionale, regionale e internazionale per accelerare l’attuazione dei nostri impegni comuni per affrontare e contrastare il problema mondiale della droga;
2. Prende atto del rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani sull’attuazione dell’impegno congiunto per affrontare e contrastare efficacemente il problema mondiale della droga in relazione ai diritti umani e invita gli Stati a tenere conto delle conclusioni e delle raccomandazioni in esso contenute;
3. Prende inoltre atto dello studio del Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria relativo alle politiche in materia di droga;
4. Invita tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite a prendere in considerazione alternative all’incarcerazione, alla condanna e alla punizione, laddove appropriato e in conformità con le tre convenzioni internazionali sul controllo delle droghe, rilevando che, in casi appropriati di natura minore, gli Stati possono fornire, come alternative alla condanna e alla punizione, misure quali l’istruzione, la riabilitazione e l’integrazione sociale, nonché, quando l’autore del reato ha un disturbo da uso di droghe, il trattamento e l’assistenza post-terapeutica, così come il sostegno al recupero;
5. Invita gli Stati a integrare una prospettiva di genere e a garantire il coinvolgimento delle donne in tutte le fasi dello sviluppo, dell’attuazione, del monitoraggio e della valutazione delle politiche e dei programmi in materia di droga e a sviluppare e diffondere misure sensibili al genere e adeguate all’età, che tengano conto delle esigenze e delle circostanze specifiche affrontate dalle donne e dalle ragazze in relazione a tutti gli aspetti del problema mondiale della droga, tenendo presente che gli interventi mirati che si basano sulla raccolta e sull’analisi dei dati, compresi i dati disaggregati per età, genere e disabilità, possono essere particolarmente efficaci nel soddisfare le esigenze specifiche delle popolazioni e delle comunità colpite dalla droga;
6. Invita inoltre gli Stati ad adattare le loro politiche sulle droghe per rispondere alle esigenze specifiche delle donne, comprese le donne incinte e postpartum, dei bambini, dei giovani, degli anziani e dei membri di gruppi in situazione di vulnerabilità come le minoranze, le popolazioni indigene, le persone con disabilità e i membri di altre comunità colpite;
7. Riafferma che i Popoli Indigeni hanno il diritto alle loro medicine tradizionali e a mantenere le loro pratiche sanitarie, in linea con l’articolo 24 della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni, e il diritto di partecipare al processo decisionale in questioni che potrebbero influenzare i loro diritti, e che i Popoli Indigeni hanno anche il diritto di accedere, senza discriminazioni, a tutti i servizi sociali e sanitari e un uguale diritto al godimento del più alto standard raggiungibile di salute fisica e mentale;
8. Sottolinea il contributo essenziale che la società civile e le comunità colpite danno allo sviluppo, all’attuazione, al monitoraggio e alla valutazione delle politiche sulle droghe, anche attraverso il patrocinio e la sensibilizzazione e la condivisione di competenze e conoscenze, e incoraggia gli Stati, le agenzie, i fondi e i programmi delle Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali, regionali e non governative, le istituzioni nazionali per i diritti umani e altre parti interessate a coinvolgere e impegnarsi in modo significativo con una rappresentanza diversificata della società civile e delle comunità colpite nei loro sforzi per affrontare tutti gli aspetti del problema mondiale della droga;
9. Esorta gli Stati ad adottare un approccio sistemico per prevenire ed eliminare la discriminazione razziale in tutte le fasi dello sviluppo, dell’attuazione, del monitoraggio e della valutazione delle politiche e dei programmi in materia di droga;
10. Richiede all’Ufficio dell’Alto Commissario di preparare un rapporto, in collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine e in consultazione con gli Stati, le altre agenzie delle Nazioni Unite, la società civile e altre parti interessate, sulle sfide dei diritti umani nell’affrontare e contrastare tutti gli aspetti del problema mondiale della droga, e di presentarlo al Consiglio dei Diritti Umani nella sua cinquantaquattresima sessione, anche in un formato accessibile, e chiede inoltre all’Ufficio dell’Alto Commissario di condividere il rapporto con la Commissione sugli Stupefacenti, l’organo politico delle Nazioni Unite con la responsabilità principale per il controllo delle droghe e altre questioni legate alla droga, attraverso i canali appropriati;
11. Decide di convocare un panel intersessionale prima della sua cinquantacinquesima sessione, in un formato accessibile, sulle sfide dei diritti umani nell’affrontare e contrastare tutti gli aspetti del problema mondiale della droga, informato dai risultati contenuti nel rapporto preparato dall’Ufficio dell’Alto Commissario, per avere un dialogo costruttivo e inclusivo su questo tema con le parti interessate, e chiede all’Ufficio dell’Alto Commissario di preparare un rapporto, in consultazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine, con le agenzie specializzate delle Nazioni Unite, con la società civile e con le popolazioni colpite, e con la partecipazione della Commissione sugli Stupefacenti, e chiede all’Ufficio dell’Alto Commissario di preparare un rapporto, sotto forma di sintesi, sul panel;
12. Incoraggia l’Ufficio dell’Alto Commissario e i pertinenti meccanismi internazionali per i diritti umani a continuare, nell’ambito dei rispettivi mandati e attraverso i canali appropriati con la Commissione sugli Stupefacenti, a contribuire ad affrontare le implicazioni delle politiche sulle droghe per i diritti umani.