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In Germania, i servizi per le tossicodipendenze hanno la possibilità di prescrivere ai consumatori trattamenti con eroina medica: è questo il risultato della legge approvata qualche giorno fa dal Bundestag coi voti della SPD, della Linke, dei verdi e dei liberali (349 favorevoli e 198 contrari). Il parlamento federale ha preso atto dei risultati positivi della sperimentazione clinica conclusa nel 2004. Era iniziata nel 2002 in sette grandi città (fra cui Francoforte, Monaco e Amburgo), su iniziativa del ministro della salute insieme a tre regioni (Bassa Sassonia, Renania Westfalia e Assia). Il target dell’esperimento era ristretto a consumatori con particolari caratteristiche: età superiore a 23 anni, dipendenti da almeno cinque, in condizioni di grave disagio fisico, psichico e sociale; soprattutto, che non avessero tratto sufficienti benefici dai trattamenti più comuni,o, peggio, che non avessero mai avuto contatti coi servizi. Il confronto è stato fatto col trattamento a metadone: il gruppo sperimentale ha ricevuto eroina, quello di “controllo” il metadone; ambedue, con forme di supporto psico- sociale. Il programma con eroina si è rivelato più efficace nel prevenire gli abbandoni, nel diminuire in maniera consistente l’assunzione di eroina di strada e i reati droga correlati, nel migliorare la salute e la situazione sociale e lavorativa delle persone. L’ampiezza dell’esperimento (circa 1000 consumatori coinvolti solo nella prima fase) e il rigore scientifico con cui è stato condotto sono fuori discussione. Se si fosse trattato di un altro farmaco, qualsiasi casa farmaceutica avrebbe avuto l’autorizzazione alla messa in commercio. Quando però sono in gioco le droghe e le dipendenze, il rapporto fra scienza e politica si fa arduo. Nel 2005 il gruppo di ricercatori concludeva il suo rapporto chiedendo che l’eroina medica fosse registrata nella farmacopea: incontrando però l’ostilità della Cdu di Angela Merkel (cfr. Matteo Ferrari, Fuoriluogo marzo 2007). I democristiani avrebbero preferito una soluzione “alla chetichella”: continuare il trattamento a chi già lo riceveva e inserire nuovi pazienti nei posti resisi disponibili. Solo però nel contesto sperimentale, senza far entrare ufficialmente l’eroina nel catalogo delle prestazioni a carico del Servizio Sanitario.

Affidandosi cioè a quel poco (o tanto) di ipocrisia, che in tempi moderni viene nobilitato a pilastro dell’etica pubblica (vedi da noi il dibattito sulla sospensione delle terapie ad Eluana Englaro). Per quattro anni la Spd ha cercato una mediazione con la Cdu, per non creare problemi all’interno della Grosse Koalition. Senza successo peraltro, tanto che la legge è passata con la fiera opposizione dei democristiani. C’è da dire che l’eroina medica ha avuto un forte consenso nelle città coinvolte nella sperimentazione, al di là degli schieramenti di partito.

La Germania ha sperimentato l’eroina terapeutica dopo analoghi studi condotti in Svizzera, Olanda, Spagna; altri due sono in corso nel Regno Unito e in Canada. In Svizzera, Olanda e Germania i trattamenti sono ormai a regime e la letteratura scientifica li considera validati: anzi, sono le terapie più sistematicamente studiate, anche per ovviare alle obiezioni di carattere politico. Non c’è però peggior sordo di chi non vuole sentire. Nel dibattito al Bundestag, i democristiani hanno sostenuto che le terapie con eroina “avrebbero portato ad un incremento dell’uso”. Peccato che i dati della Svizzera, raccolti su un arco di quasi quindici anni, dicano esattamente il contrario. Ma il tasso ideologico dei conservatori tedeschi è niente a confronto del delirio di onnipotenza oscurantista del governo italiano. Che non solo non avvia alcuno studio sperimentale, ma pretende di condannarlo prima ancora di farlo. Anzi, pretende di mettere al bando anche quelli fatti dagli altri: tanto che, al recente summit Onu, avrebbe voluto che nella dichiarazione politica fosse inserita la seguente specifica: “la riduzione del danno non comprende i trattamenti con eroina”(sic!).

L’eroina medica dà un segnale di “valore” sbagliato, si dice. Ma è accettabile privare chi ne ha bisogno di un trattamento efficace? Pensiamoci. Se di etica vogliamo parlare, invece di straparlare.

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    Aggiunto in data: 20 Dicembre 2018 16:42 Dimensione del file: 810 KB Download: 316