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MILANO – Venerdì si celebra la ventiduesima giornata mondiale contro la droga per iniziativa dell’Onu. Per l’occasione è stato pubblicato il rapporto 2009 sulle tossicodipendenze: salta all’occhio che, mentre i mercati della cocaina, dell’eroina e della marijuana sono stabili o in declino, quello delle droghe sintetiche è in aumento, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.

MERCATI IN CALO – Il rapporto, presentato a Washington dal direttore dell’Unodc (l’ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine) Antonio Maria Costa e dal capo dell’Ufficio anti-droga degli Stati Uniti Gil Kerlikowske, mostra che i maggiori mercati sono in calo: la coltivazione dell’oppio in Afghanistan (93% della produzione mondiale) è scesa del 19% rispetto al 2008; in Colombia, dove si produce la metà della cocaina mondiale, c’è un declino del 18% nella coltivazione e addirittura del 28% nella produzione rispetto al 2007. La produzione globale di cocaina, 845 tonnellate, è la più bassa dell’ultimo quinquennio, nonostante un modesto aumento nella coltivazione in Perù e Bolivia. La marijuana rimane la droga più coltivata e usata in tutto il mondo e diventa sempre più nociva per la salute. La media del contenuto di THC di marijuana idroponica (coltivata non a terra) nell’America del Nord è quasi raddoppiato nell’ultima decade. In termini di consumo, i maggiori mercati mondiali della marijuana (Nord America, Oceania e Europa occidentale), della cocaina (Nord America e qualche parte dell’Europa occidentale) e dell’eroina (Sud-Est Asiatico e Europa occidentale) sono stabili o in calo.

DROGHE SINTETICHE – Cresce invece nei Paesi in via di sviluppo la produzione e l’uso di droghe sintetiche, amfetamine, metamfetamine e ecstasy. Nel rapporto si legge che nel Sud-Est Asiatico, particolarmente nella sub-regione del Grande Mekong, si producono grandi quantità di pasticche di Crystal Meth e una varietà locale chiamata Ketamina. Nel 2007 in Arabia Saudita è stato sequestrato un terzo del totale di amfetamine nel mondo, più che in Cina e Stati Uniti messi insieme.

VIOLENZA IN AUMENTO – La contrazione dei mercati delle droghe tradizionali porta a un aumento di violenza. «Il mercato globale della cocaina, da 50 miliardi di dollari, sta subendo uno sconquasso sismico – spiega Antonio Maria Costa -. Il livello di purezza e i sequestri sono in giù, i prezzi sono alti e i modelli di consumo sono in evoluzione. Questo può aiutare a spiegare la macabra recrudescenza di violenza in paesi come il Messico. In America centrale, i cartelli lottano per una contrazione del mercato». Gli interessi sul mercato della droga producono pesanti effetti anche in Africa, per esempio nella Guinea-Bissau. «Finché la domanda di droga persiste, i paesi deboli saranno sempre di mira dai trafficanti – dice Costa -. Se l’Europa vuole davvero aiutare l’Africa, dovrebbe ridurre il suo appetito per la cocaina».

LA STRADA DELL’EROINA – I Paesi più colpiti dal traffico di droga sono l’Iran e il Pakistan: il primo nel 2007 ha sequestrato l’84% dell’oppio mondiale e il 28% dell’eroina. Il Pakistan segue a ruota. L’Unodc ha messo a punto un’iniziativa triangolare tra l’Afghanistan, Iran e Pakistan. «Più oppio nei dintorni dell’Afghanistan è sequestrato, meno eroina sulle strade d’Europa. E viceversa, meno eroina viene consumata in Occidente, tanto più ci sarà stabilità in Asia occidentale» spiega Costa che porterà la proposta alla conferenza ministeriale del G8 a Trieste.

SCIOPERO DEL CONSUMO – Per la Giornata mondiale contro la droga sono state organizzate diverse iniziative. Giovedì il sottosegretario Carlo Giovanardi presenta «Fai gol nella vita», campagna contro l’uso delle droghe realizzata tramite spot che hanno per protagonisti dei campioni di calcio (Maldini, Gattuso, Kakà, Del Piero, Legrottaglie, Giovinco, Julio Cesar, Zanetti, Balotelli, Cordoba). L’associazione Saman lancia invece, per il 26 giugno, la seconda edizione di «Pause drugs», ovvero uno sciopero del consumo di droghe per colpire i guadagni delle organizzazioni criminali impegnate nei traffici. In contemporanea, nello spazio Energolab a Milano (via Plinio 38), c’è un’intera giornata di riflessione sul tema delle tossicodipendenze, con incontri, proiezioni e letture. Bonsai tv, partner dell’iniziativa, propone «Aftershock», sette pillole di comunicazione sociale sull’usa di sostanze stupefacenti, e la rassegna «Moving Addiction», viaggio nel cinema “tossico”: si guarda un episodio della serie Skins, Little Fish di Rowan Woods e Flicker di Nick Sheehan. Bonsai tv ha realizzato anche lo sponsor della campagna «Pause drugs», con la partecipazione di Paul Baccaglini, Alessio Bertallot, Alessandra Faiella, Lil’Phil, Jessika Polsky, Lola Ponce, Andrea Rodini, Federico Russo e Alessandro Sampaoli. Per tutta la giornata del 26 la programmazione del canale è dedicata al tema delle dipendenze. «Mettere in pausa, anche per un giorno soltanto, è forse il modo più efficace, oltre che per togliere guadagni al narcotraffico, per acquisire una nuova consapevolezza su noi stessi e sulle molte dipendenze che riguardano milioni di italiani – spiega Gory Pianca, direttore creativo dell’emittente -. Dipendenze che non si chiamano solo cannabis e cocaina, ma anche alcol, tabacco, psicofarmaci».