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Riceviamo e pubblichiamo il report finale della campagna di raccolta fondi per il carcere di Udine.

La società civile di Udine ha offerto una risposta straordinaria alle difficoltà della vita senza speranza dei detenuti e di fronte al mordere del sovraffollamento nel carcere di Via Spalato ha raccolto il nostro appello per un obiettivo concreto, quello di dotare ogni cella di un frigorifero. L’amministrazione penitenziaria installa in ogni camera un televisore (forse per sedare o distrarre) ma non uno strumento che garantisca migliori condizioni e una quotidianità simile a quella della vita precedente.

L’adesione di oltre cento persone in pochi giorni è andata oltre ogni aspettativa. Ringraziamo tutte e tutti coloro che hanno contribuito con generosità e secondo le proprie disponibilità. Molte e molti hanno preferito l’anonimato e questo rende impossibile comunicare tutti i nomi. Alcune associazioni esplicitamente hanno dato un rilevante contributo, citiamo OIKOS e l’associazione l’Ortica.

Possiamo dire che la soddisfazione maggiore è quella di avere trovato il sostegno, tra le donatrici e i donatori, di persone al di fuori della nostra rete. Questo vuol dire che in questi anni abbiamo seminato bene e che i convegni, l’invenzione del calendario civile, il progetto socializzato di ristrutturazione dell’Istituto, il digiuno a staffetta per togliere il carcere dal cono d’ombra e dare dignità al luogo di privazione della libertà, hanno contribuito a creare una comunità dentro e fuori.

Alla conclusione della campagna, segnata da questo successo straordinario, ci è pervenuta una donazione consistente dalla ditta Pinosa Srl che ci consente di immaginare altre azioni di sostegno ai detenuti e alla socializzazione.

Il 14 agosto sono stati consegnati 20 frigoriferi e la prossima settimana saranno consegnati gli altri, divenuti 18 dopo una verifica delle necessità reali.

Ora si pone un problema che intendiamo socializzare. La raccolta fondi è andata oltre ogni più rosea aspettativa, doppiando in una settimana l’obbiettivo: abbiamo raccolto complessivamente 10.549,48 euro. Il venditore, la SME, prendendo atto dello scopo dell’acquisto ci ha offerto un prezzo inferiore a quello iniziale. Ora abbiamo un fondo residuo che dobbiamo destinare. Che fare?

Dai detenuti viene la richiesta di acquisto di un attrezzo per la palestra. Nei prossimi mesi sarà disponibile il polo culturale, formativo, di laboratori e la nuova scuola. Un punto di riferimento sarà offerto dalla Biblioteca, uno spazio luminoso e ricco di potenzialità. Abbiamo chiesto all’Arch. La Varra di disegnare il luogo, dalle scaffalature, ai tavoli di lettura e scrittura, alle luci. Una ipotesi potrebbe essere quella di acquistare il legno per far costruire ai detenuti con l’aiuto di associazioni e cooperative la libreria. Vi possono essere altre idee e chiediamo di presentarci proposte e suggestioni. La nostra intenzione è di coinvolgere i detenuti e ascoltare le loro richieste e organizzare intorno alla metà di settembre un incontro con le associazioni promotrici e con questa comunità per decidere insieme.

Grazie ancora.

Garante dei diritti dei detenuti di Udine, Associazione di volontariato Icaro, la Società della Ragione