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Ogni anno, il 31 agosto, centinaia di eventi dell’International Overdose Awareness Day in tutto il mondo rilanciano lo stesso messaggio: l’overdose non è il destino delle persone che usano droghe, l’overdose si può prevenire! In quest’occasione Forum Droghe rilancia la campagna “Sono vivo perché” promossa insieme a ITARDD per sensibilizzare sull’importanza della distribuzione e dell’utilizzo del naloxone, il farmaco salvavita per le overdose da oppiacei: maisenzanaloxone.fuoriluogo.it.

Il ruolo della Riduzione del Danno nella prevenzione delle overdose

La prevenzione degli eventi mortali legati all’uso di droghe, in particolare oppiacei, dipende dalle politiche delle droghe: dove si investe sugli interventi e le politiche di Riduzione del danno (RdD) la battaglia contro le morti da overdose può essere vinta. Le politiche di RdD sostengono e promuovono comportamenti di uso più sicuri e a minor rischio, investono su capacità e competenze delle persone che usano droghe, forniscono gli strumenti di prevenzione e di pronto intervento (come il farmaco salvavita naloxone in caso di overdose da oppiacei), attivano servizi per la tutela e la promozione della salute di chi usa (come il drug checking, analisi delle dosi che consente di individuare composizioni pericolose, o le stanze del consumo che offrono un ambiente protetto).

Lo hanno ben capito gli USA, per decenni strenui oppositori della Riduzione del Danno e fautori di politiche di ‘tolleranza zero’, e oggi – dopo centinaia di migliaia di morti per overdose da fentanyl – promotori anche in sede internazionale della RdD. Nel marzo 2024, alla Commissione Droghe ONU di Vienna, è stata approvata una risoluzione fortemente promossa dagli USA – con il voto favorevole anche dell’Italia – che mette al centro la lotta all’overdose e indica la RdD come strategia vincente[1].

Ma nel mondo molto deve ancora essere fatto: a fronte di 500mila morti per overdose stimate nel 2022, su 193 paesi solo 105 citano la RdD nelle loro strategie, 92 hanno programmi scambia siringhe, 87 terapie metadoniche, 16 stanze del consumo, e solo 35 paesi distribuiscono naloxone; in media, l’investimento per la RdD è il 5% del necessario stimato (HRI, Report 2022)[2]

E le overdose in Italia?

Nel nostro paese l’andamento delle morti per overdose è in costante calo: nel corso del 2023, sono stati rilevati 227 decessi per intossicazione acuta da sostanze stupefacenti, di cui il 46% è stato attribuito agli oppiacei, principalmente eroina[3]. Nel 2022 erano state 298, dieci anni prima, nel 2014, 313, vent’anni prima, 2004, 653. Prima che in Italia si cominciasse ad agire la RdD, nel 1996, erano stati 1.556 i deceduti, soprattutto per oppiacei.

Dati positivi, quindicommenta Susanna Ronconi del Comitato Scientifico di Forum Droghe. “Ma 227 morti sono, sempre e comunque, troppe. Soprattutto se sono morti evitabili. Tra i molti fattori alla base di questo calo, è importante il cambiamento nei comportamenti da parte di chi usa oppiacei, improntato alla conoscenza, alla consapevolezza, alla limitazione del rischio e all’accesso agli strumenti necessari per prevenire e per soccorrere. La RdD ha fatto e fa la sua parte.

L’Italia – ricorda Ronconi – è tra i primi paesi al mondo ad aver reso, già negli anni ’90, il naloxone un farmaco da banco, da metà agosto – con inspiegabile ritardo – anche nella sua formulazione spray: chiunque può acquistarlo in farmacia e somministrarlo in caso di crisi. Da 30 anni i servizi di RdD possono distribuirlo ai loro utenti e alle famiglie. È una straordinaria opportunità che va sostenuta, finanziata e diffusa”.

Per Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe “il governo italiano, mentre lancia allarmi sulla comparsa del fentanyl sul mercato nero nazionale, continua ad osteggiare e bloccare le politiche di RdD. Prova ne è che con un esercizio degno dei migliori prestigiatori, la dizione “Riduzione del Danno” è stata espunta dalle relazioni annuali sulle dipendenze del Governo Meloni.” “Una scelta puramente politica e ideologica – sottolinea Fiorentini – che occulta pratiche che oggi salvano ogni giorno vite sulle strade, nelle piazze e nei parchi del nostro paese, e che arriva addirittura a stigmatizzarle, come goffamente ha fatto il sottosegretario Mantovano nell’introduzione all’ultima relazione. Si rischia così, negando le evidenze scientifiche nel nome dell’ideologia proibizionista di accrescere le morti, altrimenti evitabili, da overdose.”

La campagna “Sono vivo perché” invita a proseguire sulla strada, pragmatica ed efficace, della riduzione di un danno evitabile.

Le immagini della campagna: https://maisenzanaloxone.fuoriluogo.it/index.php/siamo-vivi-perche/

[1] Vedi https://www.fuoriluogo.it/mappamondo/overdose-e-riduzione-del-danno-la-risoluzione-della-cnd/

[2] Vedi https://hri.global/wp-content/uploads/2022/11/HRI_GSHR-2022_Full-Report_Final.pdf

[3] Vedi https://www.politicheantidroga.gov.it/it/notizie-e-approfondimenti/relazioni-annuali-al-parlamento/relazione-annuale-al-parlamento-sul-fenomeno-delle-tossicodipendenze-in-italia-anno-2024-dati-2023/