Il Partido Unidad Socialcristiana de Costa Rica, all’opposizione, ha presentato un ricorso presso la Corte Costituzionale contro l’autorizzazione concessa dal Parlamento all’ingresso nel Paese di uomini e mezzi militari Usa nell’ambito di un accordo per il contrasto al narcotraffico. Grazie all’intesa sostenuta dal capo di Stato Laura Chinchilla e’ previsto l’arrivo in Costa Rica di 46 navi da guerra e fino a settemila militari, oltre ad aerei e elicotteri. L’iniziativa e’ stata approvata dall’Assemblea nazionale la scorsa settimana, rinnovando, fino alla fine delle anno, un accordo per il pattugliamento delle acque nazionali in base a un accordo vigente dal 2000. Precedentemente pero’ l’intesa non prevedeva un dispiegamento di forze come quello previsto nei prossimi mesi e questo ha suscitato forti polemiche in un Paese che ha abolito l’esercito da oltre 50 anni. La “presidenta” aveva risposto alle accuse di militarizzazione del Paese sostenendo che “si tratta degli stessi accordi firmati negli ultimi dieci anni”, sottolineando che le imbarcazioni militari non saranno tutte contemporaneamente nelle acque nazionali ed evidenziando che le operazioni saranno condotte da forze di polizia e guardacoste e non da uomini della marina o dell’esercito statunitensi.