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SIC ET SIMPLICITER
“Si discetta diffusamente di alcolismo. Qui domina confusione terminologica e conoscitiva, purtroppo. (…) Infatti, bisogna distinguere i superalcolici (…) dal vino. Ora, trattandosi dei superalcolici (…) sarebbe più opportuno adottare il termine di alcolismo (…); quando si tratta, invece, di uso smodato di vino, sarebbe più giusto adottare il termine di vinismo. (…) Quindi, alcolismo e vinismo (…) sono valori che si differenziano non solo per il grado percentuale di alcool. Perciò il vino va considerato sic et simpliciter una bevanda alimentare. Infiniti sono i riscontri in tal senso; il massimo consiste (…) nella consacrazione che Gesù, nell’ultima cena, fa del Pane e del VINO, diventati essenziale sacramento della chiesa cattolica: l’Eucarestia. Il vino non può essere assimilato ai superalcolici e tanto meno alle sostanze malefiche e deleterie non alimentari rappresentate da droghe e affini”.

(D. Tranaso, in “Bollettino dell’Ordine del Medici di Roma e Provincia”, settembre 1998)

DROGA IN CENERE
La casa di Michael Horne di San Antonio (Texas) è stata perquisita dalla polizia antidroga che ha trovato una cassettina con una polverina sospetta. Immediatamente, Horne è stato arrestato e tenuto in prigione per più di un mese, con l’accusa di possesso di metamfetamine. Si è poi accertato che la polvere sospetta erano le ceneri della nonna.

(“DRCNet”, 1° giugno 1998)

UN MONDO SENZA DROGA
“(…) Un demonio che distrugge le anime degli uomini, rovina le case, pervertisce i governi (…) e teme soltanto la luce e l’applicazione della legge (…). Contrabbanda, seduce, corrompe, inganna, minaccia, distrugge e segretamente progetta ed esegue (…). Raffigurando (…) un intero mondo senza oppio, io non favoleggio. Io profetizzo, io sono sicura che (…) questo scenario può realizzarsi entro una generazione (…) il mondo civile senza la dipendenza da droga è un mondo senza il papavero da oppio”.

(dal libro Opium the Demon Flower di S. Graham-Mulhall, direttore del reparto antidroga dello stato di New York, pubblicato nel 1926)

CHI NON CREDE AL DIAVOLO?
“Alunni e insegnanti sventolando bandiere si affollavano all’ingresso della scuola e la banda musicale suonava l’inno nazionale quando il governatore Cuomo entrò nella scuola. Cuomo lodò i ragazzi per aver preso posizione contro la droga, che egli chiamava “il diavolo” (…).”Vi ringrazio dal fondo del mio cuore” disse Cuomo (…) “Chiunque non crede al diavolo, pensi alla droga”” (“Post Standard”, 28 gennaio 1988).

“(La droga) è un prodotto del Grande Ingannatore (…). A queste persone bisognose di aiuto dobbiamo portare il Dio Salvatore”.

(W. Bennet, zar della droga USA, “Syracuse Herald”, 13 giugno 1990)

LIBERTÀ DI COTTURA
“Al convegno del governo sulle nuove droghe, il presidente del CNCA Vinicio Albanesi ha proposto il “trattamento terapeutico attivo”, vale a dire obbligatorio, dei consumatori di droghe. A chi sarebbe riservato il trattamento? “A tutti -.– ribatte secco Albanesi – È inutile che ci nascondiamo dietro un dito: ci sono consumatori di hashish che sono cotti più degli eroinomani (…). Non ci si può trincerare sempre dietro le libertà personali, stiamo parlando di vita o di morte””.

(“L’Avvenire”, 30 ottobre 1998)

OH, NO!
“Lo stato si intromette fra me e il mio corpo, e mi dice che tipo di cura debbo fare. Se la mia anima sta male, lo stato mi dà una illimitata libertà spirituale. Allora, non sembra logico che lo stato (…) prenda una posizione diversa in una questione di minori conseguenze: la salute del mio corpo (…). Di chi è proprietà il mio corpo? Probabilmente mia (…). Se io lo uso per sperimentarlo, chi deve risponderne? Io, non lo stato. Se io faccio una scelta scriteriata, lo stato muore? Oh, no!”.

(Mark Twain, Osteopathy, 1901 cit. da T. Szasz, Our Right to Drug, Syracuse University Press, 1992)