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Nel mese di dicembre è morto improvvisamente Franco Beretta, il medico che prescriveva a 700 tossicodipendenti il farmaco Temgesic invece del metadone. La sua morte è stata una grossa perdita non solo sul piano umano: da un giorno all’altro tutti i suoi pazienti si sono ritrovati senza alcun aiuto, poiché la prescrizione di questo farmaco è ancora motivo di grandi discussioni, essendo ufficialmente vincolata unicamente ad un uso analgesico. Per questo il dottor Beretta era stato oggetto di provvedimenti disciplinari e nessuno dei suoi colleghi si era dichiarato disponibile a seguirlo. Di fronte a questa emergenza, pubblichiamo la testimonianza degli operatori di strada del progetto Riduzione del danno del Comune di Venezia.  

Vogliamo raccontarvi ciò che stiamo vivendo tutti i giorni dal nostro osservatorio privilegiato, la strada. Da una settimana usciamo con il camper tutte le mattine e informiamo costantemente i ragazzi sulle possibilità di assistenza. Siamo diventati un punto di riferimento per molti degli oltre 700 ex pazienti del dottor Beretta, anche attraverso il cellulare del camper, a cui tanti, soprattutto coloro che vivono in altre città, si rivolgono.

Molti di questi tossicodipendenti affrontano con coraggio questo difficile momento. Per tutti si prospetta un lungo periodo di grave sofferenza fisica e psichica che può ricondurli all’uso dell’eroina con tutto ciò che comporta: rischi di overdose, microcriminalità, carcere.

Esprimiamo la nostra stima e solidarietà a tutti i ragazzi e le ragazze che stanno affrontando questa drammatica esperienza: in particolare quelli dell’associazione Il Molo, fondata dallo stesso dottor Beretta.

Di fronte ai forti dolori fisici, all’insonnia, all’angoscia di queste persone, ci sentiamo impotenti, perché l’aiuto che noi operatori di strada possiamo dare, offrendo supporto e accoglienza, non è sufficiente. Ci rivolgiamo, quindi, ai medici di base, affinché ognuno di loro prenda in carico almeno due degli ex pazienti del dottor Beretta per garantire la continuità terapeutica come indicato dall’Ordine dei Medici di Venezia. Facciamo appello a tutti coloro che, come noi, hanno il dovere etico e professionale di prendersi cura delle persone.