Bellinzona – La Germania sperimenta il trattamento a base d’eroina dal 2002, con esiti positivi. Ma se la sperimentazione svizzera (1994-1996) aveva condotto il parlamento elvetico a far uscire il trattamento dal contesto sperimentale già nel 1998, la politica tedesca non riesce invece a trovare un accordo in merito e, a fatica, sta per ora solo prorogando la sperimentazione.
Nel 1992, alcune città tedesche chiesero una modifica della legge sugli stupefacenti che permettesse una sperimentazione del trattamento a base d’eroina. Sino al 1998, però, la proposta non riuscì a trovare una maggioranza in parlamento. Nell’autunno 1998, la maggioranza rosso-verde inserì il tema di una sperimentazione a carattere scientifico nel contratto di coalizione e l’anno successivo rappresentanti di Stato, regioni e città fondarono un ente per gestire la preparazione e la messa in atto del progetto. Nell’autunno 1999, la sperimentazione fu messa a concorso tra gli istituti scientifici e, sulla base di una raccomandazione internazionale, il compito di preparare lo studio e i protocolli di ricerca fu affidato al Centro per la ricerca interdisciplinare di Amburgo, sotto la supervisione delle commissioni etiche regionali e dell’istituto nazionale per i farmaci.
Nel 2001, fu approvato il progetto di studio amburghese e sottoscritto il contratto di collaborazione tra Stato, regioni e le altre città coinvolte: Bonn, Francoforte, Hannover, Karlsruhe, Colonia e Monaco. Sulla base dei criteri adottati, inizia la selezione dei potenziali candidati e nel 2002 si aprono gli ambulatori che dispensano diacetilmorfina, l’eroina sintetica. A fine 2003, la selezione dei pazienti è conclusa in tutte le 7 città e a fine 2004 termina la prima fase di studio.
Si tratta di uno studio multicentrico, con due campioni, uno di persone che non traevano profitto dal metadone e l’altro di soggetti non più in contatto coi servizi, suddivisi ognuno in quattro gruppi. I quattro gruppi si differenziano poi per la sostanza usata (eroina vs. metadone), rispettivamente il tipo di trattamento (approccio psicoeducativo vs. case-management). I risultati, pubblicati nel 2006 in due rapporti di ricerca del Centro per la ricerca interdisciplinare, attestano chiari effetti sia sullo stato di salute sia sul consumo illegale. La valutazione positiva costituisce la base per la richiesta, inoltrata nell’autunno 2005, d’inserire il trattamento a base d’eroina nella farmacopea.
In attesa di un consolidamento legislativo, i progetti in corso sono limitati nel tempo. L’autorizzazione scade nel giugno 2007 e la frazione democristiana aveva segnalato che non avrebbe accettato ulteriori proroghe. Lo scorso febbraio, i suoi rappresentanti in parlamento hanno invece convenuto che le persone in trattamento potranno continuare a beneficiarne, anche se la prima condizione posta è quella di non avviare nuovi progetti oltre a quelli in corso.
Nelle 7 città partecipanti al progetto s’è invece creato un ampio consenso, oltre gli steccati partitici, sul fatto che non ci sono alternative praticabili per questa casistica, né il metadone né tantomeno una terapia improntata all’astinenza. Le città coinvolte hanno riferito di notevoli progressi nei trattamenti sia a livello medico sia in ambito psicosociale: chi vi partecipa non vive più sulla strada e non genera più microcriminalità. La maggior parte vive di nuovo per conto proprio e spesso ha ritrovato un lavoro o segue un percorso di formazione.
La discussione in seno alla “Grosse Koalition”, tra democristiani e socialdemocratici, è in corso. I rappresentanti democristiani dichiarano di non essere disposti a riconoscere il trattamento a base d’eroina nel catalogo delle prestazioni a carico dell’assicurazione malattia obbligatoria. Il trattamento dovrebbe pertanto poter proseguire, ma solo in un contesto sperimentale. Se la componente socialdemocratica dovesse accettare di definire l’astinenza quale obiettivo cardine del trattamento, ci sarebbe disponibilità da parte dei democristiani ad aumentare leggermente il numero dei partecipanti.
C’è invece consenso sulla sostituzione dei pazienti che escono dagli attuali contesti sperimentali con nuovi candidati. In tal modo continua a decrescere il numero di persone tossicodipendenti lasciate a se stesse sulla strada, così come diminuisce la microcriminalità per procacciarsi la sostanza sul mercato nero.
L’opposizione, composta da verdi, liberali ed estrema sinistra ha presentato una proposta parlamentare per introdurre il trattamento a base d’eroina destinato a persone gravemente dipendenti, sotto uno stretto controllo. Per riuscire, la proposta ha bisogno di un sostegno anche da parte di parlamentari della maggioranza. Al momento, i socialdemocratici, pur ritenendo insufficiente l’attuale compromesso, preferiscono continuare a cercare una soluzione concordata all’interno della “Grosse Koalition” con la frazione democristiana.
Al di là del dissidio politico, secondo i commentatori tedeschi un cambiamento nella politica delle droghe sta comunque avvenendo. I risultati positivi della sperimentazione e il mantenimento degli ambulatori per questi trattamenti aiutano a mutare l’immagine dell’eroina stessa: da sostanza diabolica a medicamento che può essere utile, se affidato in mani responsabili.
Info: http://www.heroinstudie.de/