La storia della Repubblica o Città libera di Christiania è cominciata nel 1971, quando dei giovani hippie (gli alternativi dell’epoca) occuparono gli edifici di un’area dismessa della marina militare in un quartiere di Copenaghen. La vicenda è contrassegnata dai continui scontri tra gli autogestiti e i vari Governi danesi, che l’hanno sempre considerata un covo per spacciatori, e che minacciavano di sgomberarla e raderla al suolo.
Fino alla svolta del 20 giugno, quando l’assemblea dei 700 abitanti ha accettato la proposta dello Stato di acquistare l’area e d’abbattere singole abitazioni costruite in zona protetta, garantendosi così un futuro di pace. Essi avrebbero già in tasca il prestito di 76,2 milioni di corone danesi (10,2 milioni di euro) richiesti -somma giudicata contenuta e sopportabile. Per il loro avvocato, Knud Foldschack, l’accordo raggiunto consentirà di trasformare un luogo anarchico e dalle idee stimolanti in una sperimentazione legale. Soddisfatto anche il ministro delle Finanze, Claus Hjort Frederiksen: abbiamo offerto condizioni ragionevoli e ora si apre un’opportunità.
Per chi visita la capitale danese, la Città libera di Christiania è già la terza meta preferita, dopo la Sirenetta e il parco dei divertimenti Tivoli.