La decisione del governo di Ollanta Humala di interrompere l’eradicazione delle coltivazioni illegali delle foglie di coca nella zona orientale del paese sta suscitando polemiche. Il ministro dell’Interno Oscar Valdes ha assicurato che la sospensione e’ solo ‘temporanea’, per lasciare il tempo al governo di riorientare la lotta contro il narcotraffico. Ma i partiti di opposizione chiedono che la decisione sia ‘corretta’ quanto prima, e gli Stati Uniti hanno espresso perplessita’.
Il Peru’ e’ considerato infatti il produttore numero uno di foglie di coca nel mondo, elemento necessario per confezionare la cocaina.
‘Ci stiamo coordinando su come riorientare gli sforzi, ma la cittadinanza deve avere chiaro che la riduzione delle coltivazioni illegali andra’ avanti, come ha gia’ detto il presidente, e la lotta contro il narcotraffico sara’ frontale’, ha affermato Valdes.
Il ministro ha garantito che il governo di Humala rafforzera’ il controllo sulle sostanze chimiche che servono per confezionare la droga ed i movimenti di denaro, cose che non erano state fatte nel giusto modo in passato.
Facendo poi allusione ai dubbi espressi dagli Stati Uniti, Valdes ha aggiunto che ‘nessuno ha motivo di indisporsi’ per le misure adottate. ‘Il Peru’ e’ un Paese sovrano ed il governo ha la volonta’ ed il proposito di lottare contro il narcotraffico, e questo e’ cio’ che faremo’.
L’esponente politica di opposizione Marisol Perez Tello, dell’Alianza para el gran cambio’, ha chiesto al governo il ripristino del programma di eradicazione: ‘mentre si ridisegna la politica antidroga, si deve proseguire con cio’ che si stava facendo’, ha osservato.