Il Governo italiano ha deciso negli ultimi anni di restare fuori dall’azione internazionale di lotta all’Hiv/Aids, proprio nel momento in cui, come mostra anche l’ultimo rapporto UNAIDS, lanciato in questi giorni in vista del World Aids Day del 1° dicembre, i risultati globali sono positivi, con una riduzione delle nuove infezioni e delle morti Aids correlate grazie alla diffusione delle terapie antiretrovirali salvavita.
Lila e l’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’AIDS fanno appello al nuovo governo e si augurano “che questa tendenza possa essere invertita nel futuro più prossimo”. Lo scorso luglio, alla viglia della Sesta Conferenza internazionale su Hiv/Aids IAS2011 di Roma, che registrava l’assenza dell’ex governo italiano, il Forum Italiano della società civile sull’Hiv/Aids, di cui l’Osservatorio Aids e la Lila fanno parte, scrisse una lettera all’ex presidente Berlusconi, chiedendo: “Dove sono i soldi promessi al Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria?”.
“Già a settembre 2010, in occasione della terza sessione di rifinanziamento del Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria a New York – ricordano le associazioni – l’Osservatorio Aids e la Lila con altre associazioni protestarono e scrissero una lettera aperta al governo, ricordando il debito di 260 milioni di euro mai versati, ovvero le quote del 2009 e del 2010, e la decisione dell’Italia di non rifinanziare il Fondo. Oggi il Global Fund annuncia di aver bloccato il finanziamento di nuove attività per i prossimi due anni.”
Lo stop ai fondi per nuovi progetti da parte del Global Fund arriva in un momento in cui la lotta all’Aids sta invece mostrando risultati molto positivi. Lo ha sottolineato anche Stefano Vella, direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui “questa potrebbe essere l’occasione per l’Italia di tornare protagonista anche in questo campo”. “Gli ultimi dati dell’agenzia Unaids ci dicono che portare i farmaci in Africa funziona davvero nell’abbattere sia la mortalità che le nuove infezioni – spiega l’esperto – in questo momento l’Italia può dare un segno ulteriore del proprio ritorno come protagonista nel mondo. Un primo segnale è proprio l’istituzione di un ministro per la Cooperazione, un altro potrebbe essere magari lo stanziamento di almeno una
parte dei fondi promessi negli ultimi anni”. Secondo Vella i fondi devoluti alle iniziative del Fondo Globale non sono ‘spesè ma ‘investimentì: “Oltre a produrre benessere nei Paesi africani, l’eradicazione delle malattie serve anche a noi – sottolinea infine l’esperto – i virus non hanno bisogno di passaporto, e l’unico modo per combattere le infezioni è eliminarne i focolai principali dove si
presentano, prima che si espandano nel mondo”.
LILA e Osservatorio AIDS rinnovano “le richieste al nuovo governo, perché l’Italia faccia fede agli impegni presi” e sostengono “quanto detto oggi dall’Istituto Superiore di Sanità facendo riferimento al nuovo ministero per la Cooperazione Internazionale.”