Dalla superficie e’ impossibile immaginarlo, ma l’aeroporto di Tijuana nasconde un segreto che tiene la polizia di Messico e Stati Uniti in costante allerta: e’ la zona prediletta dai narcotrafficanti del cartello di Sinaloa, che hanno convertito il sottosuolo nell’equivalente di un formicaio, un labirinto di tunnel clandestini.
Sotto gli edifici dello scalo Abelardo Rodriguez, cosi’ come sotto le piste di decollo e atterraggio, si nascondono passaggi che attraversano la frontiera tra Tijuana e San Diego. Proprio per questo motivo i controlli dei militari si sono intensificati nell’area, soprattutto alla Mesa di Otay, dove e’ stata individuata la maggior parte dei tunnel.
Le autorita’ segnalano che dal 2010 nelle aree vicine e sotto l’aeroporto sono state trovate dieci gallerie. Talvolta proprio sotto il naso del governo, come avvenuto il 2 agosto passato, quando fu trovato uno scavo nel sottosuolo di un ufficio del ministero della Giustizia. Il passaggio era gia’ stato chiuso un anno prima, nel febbraio 2010, ma i trafficanti erano tornati, riattivandolo.
Si tratta di tunnel sempre meno angusti e sempre piu’ attrezzati, come ad esempio quello hi-tech, trovato alla fine di novembre, dotato di un ascensore idraulico in grado di trasportare tre persone e di scendere fino a venti metri di profondita’, con energia elettrica e un sistema di trasporto per far viaggiare veicoli proprio al fine di portare la droga dall’altra parte della frontiera.
Secondo l’agenzia antidroga degli Stati Uniti (Dea), per realizzare queste opere il cartello di Sinaloa starebbe utilizzando ingegneri ed architetti appena laureati, offrendo salari nettamente superiori a quelli di mercato.
E sarebbero vari i fattori che rendono il sottosuolo dell’aeroporto particolarmente appetibile per i trafficanti: la sua vicinanza con la frontiera; la natura del suo terreno argilloso, molto facile da scavare; il rumore dei motori degli aerei che nasconde quello dei martelli pneumatici; oltre all’assenza di persone sulle piste in grado di avvertire le vibrazioni degli scavi. Ma anche l’eccellente rete di trasporti della parte nord di Tijuana, collegata direttamente a San Diego, e il forte flusso di camion (che consente piu’ facilmente il trasferimento della droga e del materiale per la costruzione) contribuiscono a rendere attraente l’area.