Tempo di lettura: 4 minuti

L’evoluzione del programma dal – “Ah la marijuana al malato – ma Lei è pazzo!” al corrente ” Wow – ha rivoluzionato la vita dei pazienti” continua ad essere, un lavoro da attivista resistente anche ora che è trasformata in un programma nazionale.

Lungo il percorso abbiamo dovuto educare le parti coinvolte,formulare un modus operandi sempre in evoluzione e difendere questo fragile programma dai soliti continui attacchi dei cattivi.La storia moderna della cannabis medica in Israele è cominciata da oltre 16 anni ma le sue radici sono radicate nelle antiche culture locali e straniere e nelle rispettive farmacopee.

Nel 1995 ho partecipato (con Shlomi Sandak) come rappresentante pubblico a ” Il comitato per esaminare lo status legale della cannabis”. Il comitato era stato nominato dal capo del Comitato parlamentare sulle Droghe Rafael Eitan, noto per la sua intransigenza e rigidità. Il risultato, come avevo capito, era pre-determinato dallo stesso e il comitato era solo una farsa per calmare la crescente pressione pubblica che avevamo fatto crescere con manifestazioni e battage mediatico.

Il comitato aveva prodotto due raccomandazioni:

1) Di non cambiare lo status legale della cannabis e di continuare a criminalizzare I consumatori di cannabis e di

2) permettere e regolare l’accesso alla cannabis medica solo per i pazienti molto malati.

La seconda raccomandazione costituiva naturalmente un fatto estremamente positivo ed importante. scienziato che aveva isolato il THC negli anni Sessanta era un membro del comitato e il suo intervento fu decisivo per la cannabis medica.

Quello che fu utile era la presenza sul mercato di una pillola di THC sintetico approvato (Marinol o Dronabinolo)dal FDA che era stato studiato a fondo negli USA e che provava come il THC fosse benefico per due principali indicazioni: la riduzione della nausea e il vomito dovuto alla chemioterapia e come stimolante dell’appetito. Quello che era necessario ora era di provvedere l’accesso ai pazienti di fiori di cannabis naturale e non delle pillole che i pazienti odiavano a causa del prezzo, del ritardo nell’effetto e a gli alti livelli di psicoattività.

Il primo novembre 1999 il Ministero della Sanità istituì un comitato consultivo con il compito di : “Stabilire degli standard per l’uso medico della cannabis”. Inizialmente il Ministero permetteva ai pazienti di coltivare 5-6 piante ma divenne ben presto chiaro che molti erano troppo malati per coltivare e prendersene cura.

Il tempo passava lentamente con il M.d.S. Ogni paziente che ne faceva richiesta doveva portare una raccomandazione da uno specialista e molti medici si rifiutavano di compilare una raccomandazione. Quando più pazienti contattarono il Ministero e molti furono scartati si arrivò quasi ad una situazione di blocco. La decisione finale di approvare le richieste era nelle mani di un solo uomo- il direttore generale del Ministero della Sanità.

L’infame Convenzione sulle droghe del 1961 stabilisce che in ordine di utilizzare droghe illegali ( come la cannabis) per uso medico, il paese contraente doveva stabilire una speciale “agenzia” monopolistica per regolare tutti gli aspetti dell’uso medico di una droga illegale –che significa la produzione, distribuzione,importazione ed esportazione ecc. Solamente nel 2003 il governo olandese istituì la ­”agenzia” e rese possibile la selezione dei coltivatori e l’esportazione.

­­Non prima del 2007 il MdS fu d’accordo a dare la licenza (a un coltivatore sano senza precedenti penali) di coltivare 50 piante ma a condizione che rifornisse la cannabis medica a titolo gratuito.

Il coltivatore iniziò a coltivare la CM nella proprietà dei suoi genitori in Galilea e sua madre- una professoressa di biologia, divenne la custode del giardino. Inizialmente lui distribuiva la cannabis dal suo appartamento a piano terra di Tel Aviv. Poi il Ministero procurò delle licenze per un totale di 17 altri coltivatori. Alcuni non partirono mai a causa dell’investimento richiesto così che fino ad oggi rimasero solamente 8 coltivatori seri. La distribuzione gratuita fu possibile per un breve periodo ma il modello “niente reddito” non era sostenibili perché costa molti soldi produrre della cannabis medica organica e standardizzata. Erano necessarie delle donazioni per mantenere i coltivatori.

Dopo 18 mesi di ” cannabis gratuita per i pazienti” il Ministero permise ai coltivatori di caricare circa 100 dollari per 40 grammi al mese. La quantità fu poi ridotta a 30 grammi per paura che la CM potesse passare al mercato nero.

Lentamente era cresciuto il numero di pazienti –furono pubblicate più storie personali ed lanci mediatici che sparsero la voce sui benefici multipli della CM. Il Ministero e gli attivisti organizzarono all’inizio del 2007 la “Prima Conferenza Cannabis Medica-Ricerca e Trattamento”.E’ importante educare I dottori, le infermiere e I pazienti che sono coinvolti nel programma.

Nel 2009 il Ministero della Sanità ci permise di aprire un centro di distribuzione. Un gruppo di volontari iniziò a distribuire CM in una minuscola stanza di 16 metri quadri. Mentre la CM e il training erano gratuiti, i clienti compravano cartine, macchine per rollare e vaporizzatori. Per la maggior parte di loro fumare cannabis era una esperienza completamente nuova. Noi gli insegnammo come rollare una canna,come inalare ed esalare, come non bruciarsi la gola e quali sono gli effetti collaterali. Noi li fornimmo di alcune varietà per trovare la migliore per la loro sintomatologia.Erano anche disponibili biscotti, e olio per gocce sublinguali per le persone per le quali fumare era un problema. I pazienti erano molto grati per il cambio che la cannabis aveva portato alla loro vita.

Lo stato, da parte sua, cercava di muoversi verso una regolamentazione del programma dal momento che si stava espandendo molto velocemente. L’Authority antidroga ricevette un mandato dal M.d.S. per pubblicare una direttiva per fissare delle linee guida per la selezione dei coltivatori, per la qualità e il prezzo. Quella mossa fu bloccata dai coltivatori in tribunale e dal momento considerato che secondo le convenzioni sulle droghe delle Nazioni Unite,l’unico organismo in grado di regolare l’uso medico di droghe proibite è una “agenzia speciale” e che tale agenzia non era stata ancora istituita dal governo.

Pochi mesi fa, con una decisione storica il governo israeliano decise ufficialmente di formare e di mettere a bilancio la creazione di questa “agenzia speciale multi-ministeriale” che consiste di rappresentanti del Ministero della Sanità,la polizia, il M. dell’agricoltura, l’autorità antidroga e il Ministero della Sicurezza Interna. L’agenzia governativa monopolistica regolerà tutti gli aspetti del programma di CM compresa l’emanazione di direttive per coltivatori, distribuzione, importazioni ed esportazioni e dovrebbe iniziare ad operare nel corso del 2012.

di Boaz Wachtel (con l’aiuto di Peter Webster)