Tempo di lettura: < 1 minuto

Appena due settimane di vita ed il “wietpas” già conferma i timori dei detrattori; la tv locale di Amsterdam AT5, ha dedicato pochi giorni fa, un ampio servizio alle tre province meridionali del paese dove ormai si parla apertamente di “piazze in mano agli spacciatori”.

Guerra di numeri tra le amministrazioni e tra queste e la stampa, in larga parte scettica sul rapporto costi-benefici del wietpas. In un editoriale al vetriolo, il direttore di un celebre sito di informazione di Maastricht, il dichtbij, ironizza sulla mole di comunicati stampa diramati a ritmo continuo a partire dal I maggio dalla polizia locale: le forze dell’ordine informano dell’incremento sostanziale nell’arresto degli spacciatori e garantiscono un controllo assiduo e capillare del territorio. Ma la realtà, denunciata da molti locali ed immortalata dagli organi di stampa di mezza Europa, è che la militarizzazione del territorio non ha sortito alcun reale effetto deterrente, danneggiando tra l’altro l’economia turistica di Maastricht che in appena quindici giorni avrebbe già perso il 30% dell’introito.

Intanto, nella capitale del Limburgo,4 coffeeshop su 19 hanno riaperto per 5 ore al giorno, nonostante le poche decine di clienti che hanno accettato di registrarsi mentre gli altri si dirigono, insieme ai non residenti, a nord, a Nijmegen, in una zona ancora “pass-free” che ha registrato negli ultimi giorni un boom nelle vendite di cannabis. “Mai viste da queste parti tante auto con targa belga come nell’ultima settimana..” avrebbe detto un agente di polizia locale alla stampa. Forti i timori dei residenti per il tentativo di “schedatura di massa dei consumatori”, come viene definita dai coffeeshop la lista dei soci, in seguito al sequestro da parte della polizia di Tillburg dell’elenco dei soci di uno dei coffeeshop della cittadina.