Non si potra’ piu’ fumare il narghile’ nei locali pubblici dell’Iran. E’ quanto ha deciso il Tribunale amministrativo nazionale, proibendo a tutti i locali pubblici, comprese le tradizionali Ciaykhaneh (case del te’), di offrire il narghile’ ai loro clienti. Come riferisce l’agenzia semi-ufficiale ‘Fars’, la decisione e’ stata presa per combattere l’uso della droga e del tabacco in Iran. Mohammad Ja’far Montazeri, presidente del Tribunale, ha spiegato che “bisogna tutelare la salute pubblica. In tutti i paesi del mondo si cerca di frenare l’ondata devastante dell’uso del tabacco che provoca malattie, poverta’ e dipendenza.
Pertanto, con l’approvazione di questa sentenza, cerchiamo di fare un passo avanti a favore della societa’ iraniana, in particolare nella sua componente giovanile, tentando di renderla piu’ sana e vigorosa”.
Era da diversi anni che i gruppi religiosi conservatori chiedevano alle autorita’ della Repubblica islamica di vietare l’uso del narghile’ in quanto nocivo alla salute dei giovani. Secondo siti di opposizione come ‘Parsdailynews’ e ‘Iranpressnews’, invece, la questione della salute sarebbe soltanto un pretesto e i religiosi sarebbero contrari al narghile’ per ragioni di etica e di sicurezza. Fumare il narghile’ crea infatti momenti di socializzazione, durante i quali ci si raduna nei locali tradizionali, attivita’ non gradita dalla polizia etica. Inoltre, negli ultimi anni tante ragazze hanno iniziato a fumare in questi locali, suscitando l’ira dei religiosi che le accusano di violare la morale islamica, fumando in promiscuita’ e in pubblico.