‘Non siamo per niente un ‘narco-stato’, siamo un Paese che ha intrapreso un cammino di sicurezza, con attivita’ politiche normali e stiamo lottando in maniera efficiente contro il narcotraffico’. E’ quanto ha sottolineato all’ANSA il presidente del Guatemala Otto Perez Molina sottolineando come il Paese centroamericano sia sopratutto ‘uno Stato di transito, ma la produzione di droga, in realta’,appartiene a Paesi come la Colombia e il suo consumo a Paesi come gli Usa’.
Secondo Perez Molina, che oggi e’ stato ricevuto in udienza da Benedetto XVI, ‘i Paesi piu’ ricchi, essendo anche i maggiori consumatori di droga, sono corresponsabili’ di quanto accade in Guatemala. ‘Noi accettiamo le nostre responsabilita’ ma la comunita’ internazionale, gli Stati Uniti e i Paesi industrializzati dovrebbero fare uno sforzo maggiore per fornire le risorse necessarie ai Paesi dove si sta svolgendo la lotta’ al narcotraffico, ha spiegato Perez Molina sottolineando come ‘il tema della fame e quello del narcotraffico siano legati in quanto oggi noi non possiamo dirigere le nostre risorse alla sanita’, all’educazione, allo sviluppo rurale’ perche’ impegnati nella lotta ai cartelli della droga.
Ricordando come, grazie ad un’azione che ‘va al di la’ di quanto fatto negli ultimi 50 anni’, in alcune zone del Paese la percentuale di omicidi ‘sia scesa del 23% nel 2012’, Perez Molina ha sottolineato infine ‘la saggezza del Papa’ di fronte al problema della violenza che, secondo Benedetto XVI, ‘andrebbe trattato nelle adeguate sedi internazionali, all’Onu, attraverso un dialogo con i Paesi piu’ ricchi e consumatori’.