Alcuni “Cannabis Social Club” (CSC), gruppi di persone che coltivano cannabis e dividono tra se’ la produzione senza farne commercio, si recheranno davanti a diverse prefetture francesi il prossimo lunedi’ 25 marzo. Lo ha fatto sapere il portavoce del movimento Dominique Broc. L’obiettivo di questi gruppi, favorevoli alla depenalizzazione della cannabis e all’autoproduzione, e’ di autodenunciarsi come associazioni senza scopo di lucro al fine di legalizzare la propria attivita’. I CSC sono illegali in Francia ma esistono gia’ in Spagna e in Belgio. Un totale di 400 CSC -dice Broc- gia’ esistono, ma non tutti si autodenunceranno lunedi’ prossimo. “L’iniziativa e’ per sapere cosa intende fare il governo di fornte a questa autodenuncia”. Broc ha gia’ depositato nella Prefettura di Indre-et-Loire gli statuti della “Féderation de cannabis social clubs”. Anche se la giustizia o il prefetto possono intervenire per farli sciogliere, Broc fa sapere che questa prima iniziativa e’ un “atto di disobbedienza civile” che demarca “l’inizio del riconoscimento del popolo dell’erba”. La legge francese del 1901 sulle associazioni prevede che “tutte le associazioni basate su una causa o con un obiettivo illegale, contraio alle leggi … sono illegali e non hanno alcun valore”. A fine febbraio Broc era stato arrestato e messo in galera per detenzione illegale di cannabis, dopo che aveva fatto sapere che a casa sua coltivava delle piante, e per questo dovra’ presentarsi in tribunale il prossimo 8 aprile.